
La ditta della tragedia e nel riquadro la vittima (Nizza)
Massa, 9 maggio 2016 - Un altro morto, un altro tributo di sangue per l'industria del marmo tra Massa e Carrara. Un nuovo lutto, stavolta a Massa, nella zona industriale. Un 61enne, Carlo Morelli, è stato travolto da un carico di marmo in una azienda e per lui non c'è stato niente da fare, nonostante i soccorsi immediati. E così, la zona del marmo si trova a fare i conti con un altro lutto, con un'altra famiglia piombata nel lutto e nella tragedia.
E il dramma, in questa tragedia, è che l'uomo sembra fosse un lavoratore interinale che stava, dopo tanto tempo, aspettando l'assunzione a tempo indeterminato. A distanza di poco tempo dalla morte di due cavatori a Carrara nel crollo di un costone di roccia, la gente chiede alle istituzioni di fare qualcosa. "E' una carneficina - dice il presidente della Regione Enrico Rossi - che annuncia un progetto speciale della Regione, invitando le imprese a una piena assunzione di responsabilità. Metteremo in campo tutto ciò che sarà in nostro potere ma nessuno deve dimenticare che le responsabilità della sicurezza sono per prima cosa del datore di lavoro".
L'azienda della tragedia è la Co.Se.Luc., un laboratorio per la lavorazione della pietra dura. Morelli, di Carrara, lascia la moglie Grazia, la figlia Martina e un nipotino che adorava. L'azienda è stata posta sotto sequestro mentre la procura di Massa Carrara ha aperto un'indagine per omicidio colposo, proprio come aveva fatto nella cava di Colonnata teatro dell'altra tragedia. E sono sempre di più le vittime ultrasessantenni, costrette a lavori pesanti anche quando il fisico imporrebbe delle mansioni più leggere. Lo nota la Filca Cisl nazionale, con il segretario Franco Turri, che invoca la patente a punti per le imprese, un sistema per premiare quelle aziende in cui non si verificano infortuni. Intanto, un'altra famiglia piange un operaio, un altro lutto sconvolge il mondo del marmo.