
Monzone, paese del calcio. Un museo racconta la storia
Domani alle 16.30 l’inaugurazione del museo ’Monzone, una lunga storia calcistica’, allestito in un locale di piazza della stazione. L’iniziativa del Consiglio direttivo dell’U.S.D. Monzone 1926 è il primo degli eventi programmati in preparazione delle celebrazioni per il centenario della fondazione nel 2026. Non potevano andar dispersi i segni di questo lungo percorso, che narrano la storia di una squadra di calcio, ma anchedel piccolo paese. Si è creata, così, una atmosfera rievocativa, che ha coinvolto giocatori, allenatori, dirigenti del passato nella ricerca di foto, articoli di giornale, maglie e non solo. Molte sono state le testimonianze orali, anche per ricordare chi – molti – non c’è più. Non è stata facile la ricostruzione storica, per mancanza di documentazione, specialmente per i primi anni di attività. Ma la credibilità per la data di fondazione è data dalla tessera originale di affiliazione di Mario Corvi, del 1927. Allo stesso anno risale il resoconto di un incontro amichevole, per la prima volta a 11 contro 11, fra il Gruppo Sportivo Pontremolese e il Circolo Dopolavoro di Monzone. Finì 8-2 per i Pontremolesi; per la squadra di Monzone segnò due reti il centravanti ungherese Lengel, di cui non si sa niente.
La nascita della squadra fu importante per Monzone, in quegli anni, in Lunigiana c’erano solo Aullese, Villafranca, Pontremoli, mentre in provincia, nel 1926, nasceva la San Marco e in regione la Fiorentina (nel Museo è esposto un messaggio di saluto di Pantaleo Corvino, allora suo direttore sportivo, per l’80esimo anniversario). Il maestro Aldo Biagioni di Aiola, che fu presidente della Società negli anni ’50, scrive in "una lettera, mai spedita, perché troppo sentimentale" a un amico che chiedeva informazioni su Monzone, riferendosi ai primi anni della fondazione: "Furono un’effemeride calcistica, una stagione breve ma intensa, una gioiosa ventata di giovinezza che si spense intorno al 1929, quando la crisi del marmo stese le sue ali nere sulla Valle del Lucido, che piombò nella miseria, senz’altra prospettiva che l’emigrazione per i suoi lavoratori… Non ci fu più spazio per il calcio". Il calcio, però, rinacque dopo la guerra, conobbe una "pausa agli inizi degli anni ’60, ma dal 1965 a oggi la squadra del Monzone è stata ininterrottamente sui campi di calcio della Liguria e della Toscana, con "tutte le gioie e le delusioni" che chi ama il calcio è obbligato a provare. Il programma: piazza della stazione ore 16.30 accoglienza del presidente Andrea Sisti,benedizione impartita da don Guido Ceci, taglio del nastro col presidente e col sindaco Gianluigi Giannetti, saluti del sindaco e del consigliere regionale Figc Andrea Antonioli.
Enrico Baldini