
Missione in Eritrea. Equipe dell’Opa in azione per salvare i bambini
Le loro sono mani che sanno come trattare i cuori, anche i più piccoli. Sono mani capaci di lenire il dolore e la sofferenza, mani che sanno guarire e ridare la vita. Sanno restituire il giusti ritmo a un battito che zoppica e donare un nuovo sorriso alle anime. Sono le squadre di specialisti dell’Ospedale del cuore Pasquinucci di Massa, gli eroi con la mascherina sul volto della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, che sanno compiere miracoli non solo nelle stanze super attrezzate della struttura di Montepepe ma anche oltre i confini nazionali.
Proprio in questi giorni sono protagonisti di interventi salvavita in Eritrea, in missione con i volontari dell’associazione Un cuore un Mondo in collaborazione con la Ong ‘Mission Bambini’ di Milano, che da 23 anni si occupa di aiutare i piccoli meno fortunati nel mondo. Un rapporto che esisteva fra Fondazione Monasterio e Mission Bambini già prima del Covid ma che era stata messa in pausa a causa dei vincoli imposti dalla pandemia. Per la Fondazione Monasterio dall’Opa sono partiti il direttore dell’area critica Paolo Del Sarto, la cardiologa Nadia Assanta e una squadra di infermieri professionisti oltre a perfusionisti addetti alla circolazione extracorporea. Con loro hanno portato tutta la strumentazione necessaria a effettuare diagnosi e interventi. Assieme al team dell’Ospedale del cuore c’era anche Bruno Murzi, storico direttore della cardiochirurgia pediatrica che è rimasto un grande amico dell’ospedale. In questi giorni hanno portato avanti diversi interventi di cardiochirurgia e i controlli da parte dei cardiologi ai tanti bambini in attesa di poter tornare finalmente a sorridere ed è essenziale il sostegno dei volontari di Un cuore un mondo.
"Come associazione crediamo fortemente in questo progetto per poter donare speranza anche in questo paese, dove la povertà e l’isolamento mettono a dura prova le famiglie e soprattutto i bambini cardiopatici. Grazie a coloro che credono con noi in questo progetto, a chi ci sostiene con donazioni e gesti concreti ma anche tutti voi che, con le vostre condivisioni sui social, riescono a fare conoscere nel mondo ciò che facciamo ogni giorno".
La missione prosegue fino a domani ed è interamente finanziata dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo di Khartoum, attraverso il progetto ’Cure urgenti e prevenzione per contribuire al miglioramento del sistema sanitario eritreo’ all’interno dell’iniziativa del programma ’AId 12479’.