REDAZIONE MASSA CARRARA

Medicina nucleare al palo Equipe colpita dal Covid

Il reparto rischia lo stop dei servizi a causa di un’improvvisa diffusione del virus. Il blocco potrebbe protarsi per una settimana, in attesa dei tamponi negativi

Il reparto di medicina nucleare di Massa rischia un lungo stop e la causa dell’arresto improvviso dei servizi, previsto già da oggi, sarebbe in un’imprevista diffusione del Covid fra il personale. Si prospetta un’interruzione di circa una settimana a causa Covid che rischia di mettere in difficoltà non solo il reparto ma l’intera catena dei servizi ai cittadini, con diffusi disagi per l’utenza e i pazienti, perché ci sono tanti dipendenti costretti a casa, risultati positivi. Proprio in questi giorni si sta registrando una nuova impennata dei casi in tutta Italia, in parte dovuta anche alla fine di molte delle restrizioni da parte del Governo per tenere sotto controllo la pandemia. Il risultato è che soprattutto in ambienti di lavoro dove gli spazi sono molto stretti la diffusione del virus è accelerata e facilitata. Questa potrebbe essere una delle cause che hanno portato all’emergenza Covid proprio in seno al reparto di medicina nucleare di Massa: spazi estremamente ristretti dove lavorano fianco a fianco in contemporanea più dipendenti e professionisti dell’azienda sanitaria: per chi ha potuto visitare il reparto anche in passato, infatti, balza agli occhi la misura ridotta di alcune sale, a volte anche meno di 10 metri quadrati, dove non è insolito trovare allo stesso momento 3 o 4 persone all’interno, medici soprattutto. Una situazione che agevola la diffusione del virus, soprattutto nelle ultime varianti Omicron che si sono dimostrate molto contagiose rispetto alle precedenti.

Da oggi, con tutta probabilità, si prevede la chiusura del reparto di medicina nucleare e lo stop potrebbe protrarsi almeno per una settimana, in attesa dei primi tamponi con esito negativo che permetteranno il rientro a lavoro. La vicenda riapre però la discussione sulla necessità del reparto di medicina nucleare di Massa di avere spazi più adeguati all’alta professionalità del settore: da tempo si discute della necessità di una collocazione più funzionale per la struttura, rispetto ai locali di via Risorgimento, per servire al meglio i cittadini e avere soprattutto un legame diretto con l’Ospedale delle Apuane. E il progetto in realtà c’è già: l’Asl Toscana nord ovest lo aveva presentato a gennaio dell’anno scorso, con l’approvazione della documentazione tecnica dello studio di fattibilità che prevede di realizzare il nuovo reparto di medicina nucleare in uno stabile da costruire di fianco al Noa. Un’operazione da 3,5 milioni di euro con l’obiettivo di servire tutto il bacino di utenti fino a parte della provincia di Lucca, inserita nel piano investimento triennale dell’Asl 2020-2022 da finanziare attraverso la Regione Toscana tramite risorse del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). Ingresso e struttura indipendente ma in diretto contatto con il Noa tramite un accesso protetto che consente l’ingresso all’ospedale dal reparto. All’interno della struttura dovevano trovare spazio accettazione, segreteria, area diagnostica, ambulatori, area per la Pet, radiofarmacia e altro ancora.

Ma da quello studio di fattibilità il percorso sembra essersi fermato di nuovo: il reparto resta negli spazi di via Risorgimento che anche in questo caso, con l’emergenza Covid, dimostrano di non essere adeguati alle esigenze del territorio.