Forno a rischio isolamento, crollano altri massi sulla carreggiata: torna l’incubo marmettola

Massa, transenne della protezione civile all’ingresso del sentiero del Bizzarro. Nelle ultime 48 ore picco di torbidità nel Cartaro Grande, affluente del Frigido

I massi caduti a Forno

I massi caduti a Forno

Massa, 2 aprile 2024 – Peggiora la situazione dei versanti montani nella zona di Forno. Dopo la pericolosa caduta di massi dei giorni scorsi, che si è verificata in prossimità del bivio con la valle dei Canali, il fronte franoso sembra essersi ampliato: altri massi sarebbero caduti sulla carreggiata e il movimento dei terreni a monte non lascia presagire il meglio tant’è vero che ieri le transenne della protezione civile sono comparse anche all’ingresso del sentiero del Bizzarro, che inizia proprio da una scalinata poche centinaia di metri prima del paese di Forno. Lo segnala per primo a nome del Cai Fabrizio Bertoneri, indicando il pericolo in particolare ai viandanti della via Vandelli: "Il sentiero del Bizzarro, che da Forno porta a Casette, è momentaneamente chiuso per un’imponente frana avvenuta in questi giorni a causa delle abbondanti piogge. Appena il tempo lo permetterà andremo a verificare l’entità e valuteremo se e quando tornerà agibile. Al momento è consigliabile percorrere la strada di via Bassa Tambura fino a Canevara per poi decidere se proseguire su strada asfaltata fino a Massa o percorrere il Viottolo delle Miniere , quest’ultimo da percorrere con prudenza per alcuni tratti resi scivolosi dalle piogge, comunque è un sentiero attrezzato con corde e catene per facilitarne la percorribilità".

Ma la pioggia battente degli ultimi giorni sta creando anche altri problemi e nel dettaglio ha fatto crescere il picco di torbidità in alcuni dei principali corsi d’acqua del territorio, monitorati da Arpat proprio per il problema dell’inquinamento da marmettola. Nelle ultime 24 e 48 ore a far segnare i picchi di torbidità è ancora il Cartaro Grande, affluente del Frigido, nella zona del depuratore di acqua gestito da Gaia. Nella giornata di domenica e lunedì il valore della torbidità delle acque registrata dalle centraline di Arpat è salito a 325 dove si è mantenuto costante per diverse ore durante domenica per scendere solo dalle 21 alle 3 di mattina, prima di tornare a crescere. In condizioni di normalità la torbidità deve essere attorno a 1. Valori altalenanti a Canevara: il picco attorno alla mezzanotte di domenica per poi registrare altri e bassi: d’altronde dove si trovano le centraline di Arpat confluiscono più corsi d’acqua e dipende pertanto da ciò che accade a monte. Alla sorgente di Forno, invece, la torbidità è rimasta sotto controllo. Fuori uso, al momento, le centraline alla pesa di Miseglia.