
Palazzina Asl inagibile
Massa, 12 gennaio 2023 - Pensava avessero lavato i pavimenti una donna che lunedì mattina per una pratica di invalidità civile è andata negli uffici di medicina legale dell’Asl. Nella palazzina di via Risorgimento l’acqua scendeva dalle scale e un cartello metteva in guardia: “Attenzione pavimento bagnato”. Salendo per le scale l’acqua le gocciolava in testa e all’ingresso dell’ufficio invalidi diversi secchi sparsi raccoglievano la “pioggia” che cadeva dal soffitto. Non era una banale infiltrazione. Lo hanno scoperto ieri quando è arrivato Giancarlo Casotti, il presidente di “Casa Ascoli”, proprietaria dell’immobile e già alle prese con non lievi problemi di conti in rosso. La conferma è arrivata da una foto aerea: sul tetto una grande pozza d’acqua, alimentata dalle ultime consistenti piogge, che sembra aver trovato sfogo in un unico punto proprio sopra le scale della palazzina che ospita la Medicina legale dell’Asl al terzo piano con invalidi civili e ufficio patenti, la Scuola infermieri al primo e al secondo, la Medicina nucleare al pianterreno.
Trovata la causa dell’infiltrazione è scattata la procedura d’emergenza: i tre piani dell’edificio sono stati dichiarati inagibili, i servizi chiusi in fretta e altrettanto velocemente trasferiti a Carrara. Ieri mattina restava aperta solo la Medicina Nucleare, ma la conferma sulla possibiliità che rimanga al pianterreno della palazzina ora inagibile potrà arrivare solo dopo il sopralluogo tecnico sul tetto trasformato in piscina. Sopralluogo già fissato per questa mattina quando in via Risorgimento tornerà il presidente di ‘Casa Ascoli’ Casotti, questa volta con l’architetto Martini e i tecnici che dovranno salire sul tetto dall’esterno perchè le scale, al momento, non sembrano sicure ma l’acqua continuerebbe a scendere dal punto in cui il tetto ha ceduto dopo le forti piogge di domenica.
L’inagibilità della palazzina, affittata da ‘Casa Ascoli’ all’Asl per una cifra che aggirerebbe sui 120mila euro l’anno, arrivava quasi in contemporanea (mercoledì pomeriggio) alla risposta dell’azienda sanitaria all’esposto del presidente del consiglio Stefano Benedetti, spedito anche ai carabinieri del Noe, sui pericoli legati alla "presenza di presunto fibrocemento" sul tetto. L’Asl assicurava che "i locali sono protetti e che non c’è alcuna possibilità di contatto tra l’interno e il tetto del fabbricato". In effetti il sottotetto è al momento utilizzato come archivio per le pratiche della Medicina legale e la copiosa infiltrazione sarebbe solo sul vano scale.
Ma l’azienda specificava poi che servizi e personale sono "al sicuro sotto ogni punto di vista, anche nel caso in cui vi fosse un rilascio (che al momento non risulta) di fibre di amianto dal tetto". E poco dopo veniva dichiarata l’inagibilità della struttura e predisposto l’immediato trasferimento dei servizi sanitari, Medicina nucleare esclusa. "Una forte contraddizione" secondo il presidente del consiglio di Massa Benedetti: "le infiltrazioni portano acqua piovana che passa quindi attraverso il tetto e va a contatto con l’amianto" sottolinea. E rileva che c’è ora da risolvere "il problema della ede di questi importati e strategici servizi sanitari che, provvisoriamente, sono stati spostari a Carrara, ma è auspicabile ritornino a Massa".
La Medicina Legale dell’Asl ieri è riuscita a non rimandare a casa gli utenti arrivati alla palazzina: a fare su e giù per le scale con i fascicoli per dare le attese risposte agli utenti c’era il dirigente medico Maurizio Ratti, impegnato anche a fare da collegamento fra il dirigente facente funzioni dell’Asl Giuseppe Caldara e la proprietaria ‘Casa Ascoli’ che dovrà verificare la situazione e decidere gli interventi necessari. "Cerchiamo in tutti i modi di far sì che non ci siano problemi per gli utenti – assicura il dirigente Maurizio Ratti – Continueremo a svolgere le pratiche a Carrara sia per gli invalidi civili che per le patenti".