Marmo, si fa sul serio. Non paga il canone stop alla concessione

Alla cava Fiordichiara è stata ritirata dal Comune l’autorizzazione all’escavazione. Soddisfazione della sindaca: "Per il lapideo abbiamo tracciato una nuova strada" .

Marmo, si fa sul serio. Non paga il canone stop alla concessione

Marmo, si fa sul serio. Non paga il canone stop alla concessione

Non paga il canone e gli tolgono la concessione. Per la prima volta, ieri, con una determina del dirigente al settore Marmo Giuseppe Bruschi è stata dichiarata decaduta la concessione di un agro marmifero comunale. Si tratta della cava numero 76 ‘Fiordichiara B’ che non ha adempiuto ai pagamenti del canone di concessione. "Questo – sottolinea la sindaca e assessore al Marmo Serena Arrighi – è un provvedimento dovuto ed è una delle prime volte per il nostro Comune. Adesso questi agri saranno riassegnati, dopo una gara secondo un regolamento che dovrà essere scritto ex novo. Fin dal nostro insediamento per noi certezza delle regole e trasparenza sono sempre state capisaldi rispetto ai quali non esistono deroghe. Per il marmo abbiamo tracciato una strada nuova e i primi traguardi sono già stati raggiunti. Come previsto dalla legge 35, e nei tempi previsti, è iniziata da mesi la firma delle convenzioni: ad oggi hanno già firmato 39 cave e per le altre sono già stati calendarizzati gli incontri da parte dell’ufficio ntro il 30 ottobre prossimo. A tutto questo aggiungiamo che sono già state registrate 15 certificazioni Emas. Anche questo è un grande risultato perché si è messa nero su bianco la scadenza delle concessioni garantendo a Comune e aziende tempi certi per programmare lo sviluppo del settore. Con aziende, lavoratori, sindacati, associazioni e tutti i portatori d’interesse stiamo seguendo un dialogo continuo, basato sulla trasparenza e sul rispetto dei ruoli".

Poi Arrighi illustra il metodo di lavoro: "Riunioni fisse stanno proseguendo da tempo e il dialogo è aperto su tracciabilità e filiera. Le sfide e i nodi da sciogliere che ci aspettano nel futuro sono d’altronde ancora numerosi, ma siamo certi di essere sulla strada giusta per arrivare a importanti risultati. La soglia del 50 per cento di lavorazione in loco prevista dalla legge regionale, per esempio, impone scelte e strategie non semplici o di facile attuazione, ma crediamo sia anche uno stimolo per rinnovare l’intero settore lapideo anche attraverso un ricollocamento sul mercato dei prodotti investendo sulla ricerca di nuovi materiali e su nuove soluzioni sempre contraddistinte da una produzione di qualità. Molto importante – prosegue la nota della sindaca – è l’opportunità offerta dal parlamento europeo di Strasburgo che poche settimane fa ha dato il via alle nuove regole per rafforzare la protezione dei prodotti artigianali e industriali come le pietre naturali. ale. Si tratta del regolamento per le indicazioni geografiche dei prodotti artigianali ed industriali che, tra l’altro, stabilisce la possibilità di concedere un’indicazione geografica anche a prodotti non alimentari come il marmo che quindi potrebbe ricevere da questo marchio strettamente legato al territorio un importante valore aggiunto".