Marmo, la Cisl critica gli industriali

Andrea Figaia si chiede quante persone lavoreranno in futuro nell’indotto

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CARRARA

Nuova bordata di Andrea Figaia, segretario Cisl, sulle aziende che lavorano il marmo e sul porto. "Nell’ultimo mese è stato dato risalto, da più fonti, alla ripresa produttiva nel comprensorio, ripresa foriera di bilanci migliori e imprese solide lanciate verso il futuro. Io ritengo di dover intervenire sulla mancanza di lavoro! Giustamente i rappresentanti delle ditte sottolineano le difficolta delle aziende a rimanere sul mercato. Detto questo – scrive Figaia- e provando a disaggregare i dati qualche riflessione andrà fatta. Negli Emirati estraggono petrolio. Noi marmo. I fatturati, al netto del possibile black, mostrano un bel segno positivo! Ma quanta gente lavora in cava e, soprattutto, quanta ce ne lavorerà in futuro? E quanta gente lavora al piano, nel marmo, e quanta ce ne lavorerà? Poca. Nel porto di Marina i traffici sono molto aumentati ma il lavoro? Poco. Dobbiamo ricordare i ‘bei tempi’ della vecchia Porto? Quando i camalli vendettero le quote e piano piano sono andati in pensione?". La sola grande realtà produttiva che Figaia salva (almeno in parte) e quello che una volta si chiamava Nuovo Pignone.

"Meglio la BH Nuovo Pignone, e anche la sua nuova costola produttiva di alta qualità, la A.s.t.i. (Aero spacial technology of Italy) insediata tra Avenza e Marina. Meno bene o per meglio dire, poca chiarezza, sui terreni retro portuali della ‘yard’ sempre del Pignone, ad Avenza dove operano centinaia di maestranze alle dipendenze di altrettante aziende, trasfertisti anche quotidiani che pagano le tasse anche locali nei comuni di provenienza. Abbiamo dato i migliori terreni nelle aree retroportuali per avere un ritorno o no? Il ritorno si chiama lavoro, il metodo è la formazione con aziende che convertano, assumano. Sono terreni a valle dell’autostrada (con quello che significa nella logistica) a qualche centinaio di metri dal Porto!". Infinel’appello alla politica: "Bonifiche: finita la legislatura nazionale tocca riprendere a lavorare sodo, per ripulire terre e falde e restituirle alla loro destinazione prodottiva".

A.Lup.