REDAZIONE MASSA CARRARA

Marmo, flop del tavolo. I sindacati minacciano: "La nostra partecipazione agli incontri è a rischio"

Cgil, Csil e Uil delusi dall’ultima seduta di concertazione chiedono che si proceda piuttosto a definire il progetto sulla tracciabilità .

Marmo, flop del tavolo. I sindacati minacciano: "La nostra partecipazione agli incontri è a rischio"

Cgil, Cisl e Uil delusi dai tavoli di concertazione, chiedono di andare spediti verso la tracciabilità del marmo. In caso contrario i sipotrebbe decidere di disertare questi stessi tavoli. "Ogni volta l’imprenditore di turno, sistematicamente diverso dal precedente, parla di impossibilità di realizzare la lavorazione in loco – scrivono dai sindacati –, di leggi di mercato, di concorrenza con materiali meno pregiatile aziende del lapideo". A chiedere di accelerare il processo della tracciabilità in un documento congiunto sono il segretario generale della Cgil Nicola Del Vecchio, il segretario generale aggiunto Cisl Toscana Nord Andrea Figaia e Franco Borghini, il segretario generale Uil Lucca Massa Carrara. "Siamo sorpresi dalla natura del tavolo di concertazione che si è svolto mercoledì sera in Comune a Carrara – scrivono Del Vecchio, Figaia e Borghini –, durante il quale abbiamo ricevuto la bozza di regolamento sulla tracciabilità uscita dalla Commissione comunale marmo. Per nostra natura siamo abituati a tavoli concertativi alla presenza di associazioni datoriali rappresentative del settore, in quel contesto invece, come già in passato, ci siamo trovati di fronte titolari di singole aziende, consulenti delle stesse, avvocati, commercialisti che di volta in volta ripropongono strumentalmente sempre le stesse domande e sempre le stesse argomentazioni".

"Ci domandiamo provocatoriamente – proseguno i confederali – se ad un tavolo di questa natura non sia allora più opportuno far partecipare l’intera cittadinanza visto che stiamo parlando di un bene comune – proseguono i sindacalisti –. Insomma di tutto tranne che di ciò che le aziende si sono impegnate a fare firmando le convenzioni, ossia come realizzare il 50% di lavorazione in loco di tutto il materiale estratto. Sommessamente ci permettiamo di rilevare che se si fosse applicato il libero mercato ci sarebbero state le gare e non una legge che ha permesso alle aziende di evitare le gare europee e godere del bene per un periodo transitorio (che poi è stato concesso a tutti per una durata di 25 anni, con il combinato disposto tra legge regionale e regolamento comunale)". Per tutti questi motivi Del Vecchio, Figaia e Borghini chiedono di andare spediti verso la tracciabilità.

"Chiediamo che si proceda quanto prima all’approvazione di un sistema di tracciabilità, con i necessari controlli, che permetta di uscire velocemente dal periodo transitorio nel quale siamo dal 1 novembre 2023 – concludono i rappresentanti delle sigle sindacali –, che prevede l’autodichiarazione, sistema questo sì inaccettabile. Come organizzazioni sindacali – conclude il documento – in futuro parteciperemo solo a tavoli di concertazione, così come sempre abbiamo fatto. Incontri come quelli della scorsa sera pur legittimi, hanno invece altre finalità di tipo informativo che rispettiamo ma ci riserviamo se continuare a parteciparvi".

Un altro bubbone che si inserisce nel già abbastanza problematico dibattito sul marmo e sulle nuove normative che regolano il settore.