Marmo, export in salita Un volo di oltre 500 milioni

I dati dell’Istituto studi e ricerche di Intesa San Paolo sui distretti toscani. I numeri sono relativi ai primi nove mesi dello scorso anno. Usa in testa

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di Daniele Rosi

Produzione di marmo in crescita grazie alle esportazioni. Questo il dato rilevato dal Monitor dei Distretti della Toscana, realtivo al periodo gennaio-settembre 2022, realizzato dalla direzione di studi e ricerche di Intesa San Paolo. Nei primi nove mesi del 2022 le esportazioni distrettuali toscane hanno superato il valore di 18 miliardi di euro, il massimo raggiunto dal 2008, con una crescita di circa 2,4 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2021, pari a un più 15 percento. Il settore del sistema casa si è riportato oltre i valori pre-crisi grazie anche al marmo di Carrara, che ha mostrato una buona dinamica nella componente lavorativa con un più 19,3 percento. Spostando lo sguardo ad un’analisi più circoscritta alla realtà locale, il distretto del marmo si distingue grazie ad una crescita del 15,1 percento nel terzo trimestre, realizzando nei primi nove mesi del 2022 ben 565 milioni di euro di esportazioni. Importanti a tal proposito, secondo i dati raccolti, sono le crescite verso il mercato degli Stati Uniti (+32,9%) e gli Emirati Arabi (+21%), mentre il marmo grezzo ha confermato il livello di export del 2021, frutto di una battuta d’arresto delle esportazioni verso la Cina (-9,8%), compensate da maggiori vendite in India più che raddoppiate (+144,5%). Positivi i dati di export dei lavorati verso Arabia Saudita, Francia, Australia e Indonesia mentre, sempre per i lavorati, si segnalano alcune battute di arresto verso il mercato del Regno Unito e del Qatar. Pur in presenza di una frenata della domanda mondiale, le prospettive di crescita dell’export restano positive, grazie anche al cambio eurodollaro che si manterrà su livelli favorevoli rispetto al passato e sostenendo la competitività delle esportazioni, soprattutto verso i paesi fuori dall’Unione Europea.

"I dati dell’export industriale dimostrano ancora una volta che la Toscana è una regione che sa reagire – commenta Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa San Paolo -. Nonostante le incertezze dello scenario macroeconomico, il 2022 si è chiuso comunque in modo positivo grazie alla forza del nostro tessuto imprenditoriale, che ha saputo valorizzare le filiere di prossimità".

In Toscana i poli del settore farmaceutico e del biomedicale si confermano trainanti per il commercio internazionale regionale; e anche la filiera agro-alimentare conferma buoni ritmi di crescita che già si erano riscontrati nel 2021.