
Marmo e tracciabilità dei blocchi: "L’Apuana Sb è pronta da tempo"
Non servono mesi per creare un software sulla tracciabilità dei blocchi che si estraggono in cave. Quel sistema esiste già e potrebbe sostituire il tanto auspicato marchio del marmo di Carrara. Di questo è certo Claudio Morelli, uno dei soci dell’Apuana Sb, l’azienda nata da una start up specializzata in tracciabilità. "È solo questione di volontà e di passare dalle parole ai fatti", dice Morelli riferendosi al dibattito sulla tracciabilità del materiale lapideo voluto dalla legge regionale 35. Una realtà basata su un chip elettronico che rimanda tutti i dati a un software. Parliamo di marcatura del blocco, tipo di materiale, cava di provenienza, peso, difetti e tutti gli altri dati necessari a realizzare una sorta di carta d’identità del materiale. Un sistema che l’Apuana Sb sta già applicando ad altre tipologie merceologiche che vanno da quella alimentare a quella manifatturiera. "Si carica una scheda con tutte le informazioni, si scarica l’operazione e poi si firma digitalmente – prosegue Morelli –. Questo sistema introduce sul mercato il nuovo concetto di materia prima certificata e prevede una responsabilità da parte di chi lo certifica. Per esempio con questo sistema se spaccio un blocco per Calacatta commetto un reato penale. Tutto viene registrato su uno strumento dove non è possibile modificare i dati. Uno strumento nelle mani degli imprenditori. Mi stupisco che invece venga suggerita una soluzione centralizzata, è fuori dai tempi. È tutta una scusa". Un pacchetto completo che comprende tutta la gestione produttiva e capace di ricercare i dati passati.
"Manca la volontà di adottare questo sistema – prosegue Morelli –. Un sistema che se è sostenibile per una bottiglia d’olio da dieci euro lo può essere per una lastra. Questa tecnologia permette inoltre di garantire la veridicità dei materiali. Non è possibile spacciare un materiale per un altro, e permette di stabilire se ci sono dei difetti e dà tutta una serie di garanzie. Abbiamo anche una piattaforma di e-learning per stare dietro alle esigenze del cliente e spiegare come si usa il sistema. Se non si adotta questo sistema il rischio è che un metodo analogo poi lo vadano ad acquistare a Milano con una triplicazione dei costi – conclude l’imprenditore –. Ma comprarlo fuori significa creare posti di lavoro altrove, creare profili, che sono il futuro del mondo, in altre parti e costringere i ragazzi degli istituti professionali a cercare lavoro fuori da Carrara".