Carrara protagonista a Baghdad. Il marmo rivestirà la Banca centrale

L’ultimo edificio disegnato dall’architetto irachena di fama mondiale Zaha Hadid prima di morire. Le lavorazioni si svolgeranno nella città apuana ad opera della Furrer. Una commessa milionaria

Così sarà la nuova sede della Bacna centrale irachena

Così sarà la nuova sede della Bacna centrale irachena

Carrara, 31 luglio 2021 - Il marmo di Carrara e la creatività visionaria di Zaha Hadid: due eccellenze mondiali per dare vita a un grande progetto di rinascita. C’è tutto questo e molto di più nel nuovo grattacielo della Banca centrale irachena che sorgerà a Baghdad, sulle sponde del fiume Tigri, e che sarà rivestito da cima a fondo da 13mila metri quadrati di marmo bianco fornito dal colosso carrarese del lapideo Furrer. Si tratta di una mega commessa di quasi dieci milioni di euro che certifica la ripresa di uno dei settori di punta dell’economia toscana dopo la pandemia e serve a lanciare un messaggio importante dall’Iraq al mondo dopo anni di guerre e sofferenze.

A rendere ancora più prezioso questo progetto che, con i suoi 170 metri, diventerà la sede della Banca centrale irachena, c’è poi il fatto che si tratta dell’ultimo edificio disegnato dall’archistar Zaha Hadid prima della morte avvenuta nel 2016. Nata in Iraq e poi divenuta cittadina statunitense, Zaha Hadid è stata una delle grandi firme dell’architettura mondiale disegnando edifici iconici come il Maxxi di Roma o la stazione marittima di Salerno. Sua la scelta di rivestire il prestigioso palazzo in marmo bianco, considerato il materiale più sostenibile e più adatto. Nella realizzazione dell’opera Furrer avrà un ruolo da protagonista fornendo 13mila metri di finiture interne. Tutto sarà in marmo di altissima qualità che servirà per rivestimenti e pavimenti, ma anche per arredi su misura come un tavolo di 14 metri per le riunioni e la monumentale scrivania del governatore. Tutte le lavorazioni si svolgeranno a Carrara e da qui partiranno finite per il Medio Oriente. Si tratterà dunque dell’ennesima prova di maturità per l’azienda nata nel 1939 a Carrara e nel corso degli anni divenuta un vero e proprio big del lapideo che oggi può contare su circa 110 persone tra uffici, reparto tecnico, laboratorio e produzione e 4 cave attive tra le Apuane e la Val d’Aosta. "La nostra – spiegano dall’azienda carrarese – è una realtà a controllo familiare che nel corso degli anni ha continuamente investito, esclusivamente con capitale proprio, in formazione e macchinari così da poter essere al passo con i sempre più alti standard qualitativi richiesti nel settore lusso. Oltre alla commessa irachena stiamo lavorando anche ad altri due grandi progetti a Londra e a Parigi. In Inghilterra stiamo lavorando a un palazzo a pochi passi da Buckingham palace".