Marco Rovelli e il ’disagio psichico nella società degli individui’

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Insegnante, musicista, scrittore, cantastorie dell’umano ricercare ed interrogarsi, Marco Rovelli non ha mai smesso di stupirci. Giovedì 2 febbraio, alle 17.30, nella Sala della Resistenza del Palazzo Ducale di Massa, Rovelli ci proverà ancora. Per quella data, infatti, l’associazione "Alberto Benetti Aps" e il Circolo Arci 31 Settembre di Massa hanno voluto organizzare un incontro pubblico per far raccontare da Marco Rovelli la genesi, le motivazioni e le tematiche affrontate nel suo ultimo e singolare lavoro di scrittura "Soffro dunque siamo. Il disagio psichico nella società degli individui", appena pubblicato da Minimum Fax (2023). Come lo stesso autore ha affermato, quattro anni di studio intenso, di lucida raccolta di testimonianze, di incontri con psichiatri, psicoanalisti, psicoterapeuti, psicologi, per insinuare dubbi ed incrinare certezze, per provare a tracciare linee imperfette di connessione tra disagio psichico e ‘società degli individui’ scissi ed autonomi l’uno dall’altro. La ‘depressione’, amplificatasi ed esplosa con il contagio pandemico, solo come malattia organica del singolo o come sintomo di una società malata? "Noi siamo relazioni – scrive Rovelli –. Scienze cognitive, neurobiologia, epigenetica certificano ormai in maniera inequivocabile l’unità biopsichica dell’umano, la caratteristica natural-culturale della sua esperienza esistenziale mostrando come questa unità biopsichica sia in costante interazione con le altre. La relazione è il luogo di tutti i problemi e di tutte le possibilità". Introduce l’incontro Maurizio De Lucia dell’Associazione Alberto Benetti. Il contraddittorio con l’autore è assicurato dalla dottoressa Sonia Cortopassi, medico psichiatra e psicoterapeuta.