Manenti lascia la segreteria del Pd: "Niente attriti: io il primo militante"

Passo indietro dopo 6 anni: "Il partito sia sintesi delle correnti attraverso il dialogo. Largo ai giovani"

Manenti lascia la segreteria del Pd: "Niente attriti: io il primo militante"

Manenti lascia la segreteria del Pd: "Niente attriti: io il primo militante"

di Alfredo Marchetti

Sempre in prima linea. Quando c’era da brindare, ma anche nei momenti più bui. Una passione politica che affonda le radici in una militanza durata decenni, prima come sindaco di Licciana Nardi, poi alla guida della segreteria provinciale. Equilibrio, disponibilità e grande propensione al dialogo. La figura di Enzo Manenti mancherà sicuramente al Pd apuano, oggi alle prese con una ricostruzione epocale dopo la crisi di nervi patita nell’ultima estate, tirato per la camicia dagli alleati politici, risvegliato dalle ambizioni amministrative dopo il successo del sindaco Francesco Persiani a Massa. Manenti fa un passo indietro, ma non sbatte la porta, anzi la lascia aperta "ai tanti giovani che nel corso di questi mesi ho visto impegnarsi per la cosa comune. Averli messi in lista a dato modo a loro di mettersi in discussione, a noi di avere l’inizio di una classe politica nuova. Poco importa che non abbiano raggiunto il risultato sperato, per loro si tratta di un inizio...".

Manenti conferma il suo amore eterno al Pd davanti al presidente Pietro Andreani: "Lascio la segreteria provinciale, ma non ci sono attriti politici. Non è vero che non sono in linea con la segreteria nazionale: si sostiene democraticamente chi è stato eletto. Ho problemi personali da seguire. A riprova di questo posso dire che io sarò il primo militante da ora in poi. Nel corso di questi anni ho sempre cercato di ascoltare molto, per poi fare una sintesi delle varie forze in campo. Mi auguro che chi prenderà il mio posto possa continuare su questa strada: il Pd va amministrato democraticamente".

Anni di vittorie come Carrara (sindaca Serena Arrighi) e Montignoso (Gianni Lorenzetti: "lo portiamo sempre come esempio di grande coalizione" dice Manenti), ma anche di sconfitte, una su tutte Massa. Il Partito comunale è uscito con le ossa rotte dall’ultima tornata elettorale. L’ormai ex segretario non si nasconde dietro a un dito: "Massa è il nostro nervo scoperto. Ci sono dimissioni di alcuni segretari dei circoli come a Marina, vedi Giovanni Ricci, e altri circoli che necessitano di una soluzione. Il Pd rifletterà nelle prossime settimane: Enzo Ricci è una persona che stimo e durante la campagna ha dato tutto. È una persona che ascolta molto. Dimissioni? Sarà lui a decidere in autonomia cosa vuole fare, non sarà una mia scelta". Si sono avvicendati 5 segretari nazionali da quel lontano 2017, quando Manenti prese le redini di via Groppini. "Appena insediato c’erano due persone in cassa integrazione: una l’abbiamo nuovamente inserita nell’organico, l’altra è andata in pensione anticipata perché crediamo che la sede debba sempre essere aperta, disponibile ai cittadini". Da domani tornerà a essere un militante: "Lasciatemi ringraziare gli iscritti e i membri del Pd. Nicola Abruzzese e Luca Nicolini, Gigliana Nicolini, la Fondazione Ca’ Michele. Si apre una nuova fase del nostro partito: non siamo in calo, ma credo che potremo ancora essere il punto di riferimento della politica nazionale. La stella polare però deve restare il dialogo costruttivo con tutti, correnti e alleati politici".