Maggiani Amarcord di un’infanzia felice

Lo scrittore ha presentato il suo libro ’L’ultima estate coi dischi volanti’ ai ragazzi dellla scuola media ’Carducci’

Maggiani Amarcord di un’infanzia felice

Lo scrittore ha presentato il suo libro ’L’ultima estate coi dischi volanti’ ai ragazzi dellla scuola media ’Carducci’

Lo scrittore e giornalista Maurizio Maggiani ha fatto visita ai ragazzi e alle ragazze della scuola media Carducci per presentare il suo nuovo libro ‘L’ultima estate coi dischi volanti’, edito da Feltrinelli. Un avvincente racconto autobiografico dove Maggiani ripercorre la sua infanzia, dove era felice senza sapere di essere povero. Un racconto per ragazzi costruito sui ricordi di lui bambino, i suoi ricordi felici, gli affetti, le avventure alla ricerca degli extraterrestri, e la semplicità del paese natale, Castelnuovo Magra. I dettagli nelle parole di Maggiani, autore di numerose pubblicazioni. "Ho deciso di presentare il libro in questa scuola perché c’è un legame particolare – dice Maggiani –. Sono venuto anni fa per raccontare delle storie, solo raccontarle non scriverle. Alla fine i ragazzini hanno insistito per farmele scrivere, e così ho deciso di mettermi alla prova. Ho provato a mettere nella scrittura quella tridimensionalità fatta di gesti, toni di voce, con cui si raccontano le storie, soprattutto ai ragazzini. Il racconto è come quando i bambini fanno una capanna per starsene lì, in un mondo misterioso, dove gli altri non possono entrare. Ed è complicatissimo metterlo nero su bianco".

A cosa si ispira il titolo del libro? "Dentro il libro c’è una parte della mia vita. Come ho detto ai ragazzi ho imparato cosa vale la pena di raccontare da un’alunna quando facevo il maestro. Parlando insieme di storia alla domanda sono più importanti e belle le storie che si inventano, o quelle che si vivono? Lei rispose: “Non serve inventare niente perché appena esci alla mattina ci sono mille storie da raccontare, una più bella dell’altra”. Racconto l’età di passaggio tra infanzia e adolescenza, da un mondo contadino al mondo industriale. E la grande avventura di riuscire a vedere un disco volante. Il mio gruppo andava pazzo per i libri di Peter Kolosimo sugli extraterrestri. Il culmine della storia è questo viaggio notturno alla ricerca di un disco volante. Un libro che mi è servito per essere libero di essere quel ragazzo che ancora sono".

Sono più felici i ragazzi di oggi o quelli dei suoi tempi?

"Oggi hanno più ragioni di infelicità perché viviamo in una società infelice, un tempo che ci siamo costruiti noi. Non ho la mitologia dei bei tempi andati. Ho passato un’infanzia da stitico perché per andare in bagno dovevo andare in uno sgabuzzino in mezzo all’orto con dentro, peraltro, un nido di calabroni. Il primo bagno l’ho visto a 12 anni. Ma al tempo c’erano meno ragioni di infelicità perché tra gli anni Cinquanta e Sessanta c’era ancora una memoria di cultura e civiltà contadina, un sistema protettivo dovuto alla miseria, anche intellettuale, dove ci si difendeva nella comunità, c’era molta solidarietà e nessuno era mai solo. C’era sempre nella comunità qualcuno che ti sosteneva, che fossi un bambino o un vecchio".

Alessandra Poggi