NATALINO BENACCI
Cronaca

Carcassa di lupo gettata sui binari. L’animale ucciso a colpi di fucile

Il macabro ritrovamento fatto da un residente in località Pala di Filattiera lungo la linea Parma-La Spezia. Clima teso dopo l’incontro tra agricoltori e cacciatori di sabato

Un esemplare di lupo (foto d'archivio)

Filattiera (Massa Carrara), 12 ottobre 2023 – Impallinato da tre colpi d’arma da fuoco un lupo è stato lasciato tra i binari della ferrovia Parma-La Spezia. A fare la macabra scoperta lunedì in località Pala di Filattiera un abitante della zona, che ha segnalato alle forze dell’ordine la carcassa dell’animale sulla quale erano evidenti i fori dei proiettili. Il lupo è stato ucciso probabilmente altrove e poi portato alla ferrovia con l’intento di mascherare la soppressione facendola passare per un incidente causato dal passaggio del treno. Un’idea non andata a buon fine perché l’animale collocato tra i binari non è stato neppure sfiorato dalle numerose locomotive di passaggio.

L’uccisione di un lupo rappresenta un grave episodio di bracconaggio, è un reato che prevede sanzioni detentive e pecuniarie. A chiamare i carabinieri è stato Nello Filippi che girando per la campagna ha scorto l’animale. Essendo impegnate in quel momento radiomobile, forestale e Polfer è stata chiesta la collaborazione della Polizia municipale di Pontremoli. Ora le indagini mirano a identificare il responsabile. E’ forse un’azione dimostrativa, sulla scia delle polemiche che ormai da molto tempo allevatori e contadini sul piede di guerra a causa degli ingenti danni provocati dai selvatici, portano avanti nei confronti delle istituzioni locali e regionali. Un settimana fa a Pracchiola, in Comune di Pontremoli, un capriolo morto è stato legato e appeso a un albero lungo la strada che porta alla frazione.

Un’immagine orribile che ha impressionato il paesino a ridosso del passo del Cirone. Il prete del paese ha dato una giustificazione ’buonista’ ma anche plausibile: chi l’ha trovato morto, per cause naturali (sul corpo non aveva ferite) potrebbe aver deciso di attaccarlo a un albero per evitare che le spoglie fossero preda di lupi o altri selvatici. Intanto cinghiali scatenati mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole e gli allevamenti della Lunigiana.

E nelle retrovie montane daini, caprioli e lupi ’spazzolano’ uva, olive e ciliege. L’invasione degli ungulati ha già provocato più di 100 milioni di euro di danni negli ultimi 5 anni in Toscana: il 70% prodotti dai cinghiali. Proprio contro questo assedio si è svolto sabato un convegno a Pontremoli con allevatori e contadini dell’Alta Lunigiana. L’esasperazione ormai ha raggiunto limiti di guardia. Cosa pensa la sindaca Annalisa Folloni di questa animosità crescente? "Spero che la Polfer scopra i responsabili della morte del lupo. Se si arriva a sparare, l’esasperazione è alta. C’è bisogno di nuove regole che diano risultati concreti di protezione a chi si occupa di agricoltura e allevamento. E le azioni per difendersi devono essere legali".