
Le Fiamme Gialle controllano le slot machine (foto di repertorio)
Massa, 8 gennaio 2018 - DURANTE IL 2016 tra slot machine e video lottery in Lunigiana sono stati giocati più di 50 milioni di euro. Una cifra notevole che allarma perché dietro le luci delle slot machine spesso si nasconde la piaga della ludopatia, delle dipendenze patologiche che portano alla perdita della dignità personale e anche alla rovina delle famiglie. In testa alla classifica c’è il comune di Licciana Nardi con 16.070.000,statisticamente sono 3.271 euro pro capite, ma sarebbe ingeneroso attribuire agli abitanti questo record locale poiché a trascinare il picco è una grande sala giochi del Masero dove c’è un’affluenza di frequentatori che provengono da tutto il territorio. Seguono Aulla con 11.430.000 (1.027 euro a testa), Pontremoli 8.680.000 ( 1.191), Villafranca 5.790.000 (1.2125). Fivizzano ( 4.160.000) (531), Filattiera (1.120.000) (488), Mulazzo 614.900 (253), Casola 565.130 (559),Bagnone 477.870 (257), Tresana 460.180 (227), Fosdinovo 375.160 (77) Zeri 179.260 (167), Podenzana 137.520 (61), Comano 129.360 (183).
SONO ALCUNI dei dati raccolti ed elaborati dal Gruppo Gedi, editore dei giornali locali del gruppo Finegil, e dalla società di data Journalism Dataninja, nel data base «L’Italia delle slot« che raccoglie le cifre del 2015 e del 2016 su slot e video lottery in regioni, province e comuni. In testa al numero di macchine mangiasoldi c’è Aulla che ne conta 141, poi Pontremoli 96, Licciana 85 Fivizzano 60, Villafranca 55. L’azzardo si è ramificato e spesso si trasforma in una patologia che è annoverata tra le dipendenze di tipo comportamentale che provoca gravi conseguenze. Ne parliamo con il dottor Maurizio Varese, responsabile dell’Area Dipendenze dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest.
« Le persone con questa problematica - afferma - sviluppano una vera e propria malattia che fortunatamente si può curare si in Lunigiana che sulla Costa. Soprattutto a Carrara l’Asl ha un centro dove le persone possono essere curate anche con la psicoterapia di gruppo e con trattamento farmacologici quando è necessario. Abbiamo trattato soggetti che poi hanno smesso di giocare«. Tra l’altro chi combatte per uscire dal tunnel del vizio ha anche costituito un’associazione che si chiama ‘ Giocatori anonimi’ che da un anno è attiva con sede a Caniparola e si riunisce un giorno alla settimana e può essere un rimedio in prima battuta per chi non vuole rivolgersi al Serd. Ma anche in Lunigiana si sta strutturando una terapia per il gioco d’azzardo.
"Il fenomeno è in grande estensione – aggiunge il dottor Varese – ma la Regione Toscana sta investendo molto sulla ludopatia. Lo Stato ha trasferito risorse per 3.100.000 euro e alla nostra Asl 1.086.000 euro che vengono impiegati per acquisire personale che si occuperanno in modo specifico di questa patologi. Ci sono anche fondi per un eventuale invio nelle comunità. Dall’anno scorso questo disturbo del gioco d’azzardo patologico è stato inserito nei livelli essenziali di assistenza. Ma nella nostra provincia ce ne siamo sempre occupati trattando diverse centinaia di persone. Attualmente all’Asl Nord Ovest sono in cura circa 400 pazienti. Sarà attivato anche un numero verde specifico". L’Asl, tra l’altro ha organizzato occasioni di confronto e sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo con incontri e spettacoli teatrali come strumento di provocazione e riflessione a Pontremoli, Bagnone, Aulla e Carrara e organizzati corsi di formazione per i gestori delle sale gioco.