REDAZIONE MASSA CARRARA

L’omaggio della città a Stefano Paolicchi a 30 anni dalla morte

Un anniversario più triste del solito quello dei trentanni dalla morte di Stefano Paolicchi, a causa della recente scomparsa di Vincenzina Nicodemi, madre del militare, che ha sempre presenziato alla cerimonia di commemorazione del suo amato figlio. Anche quest’anno, come ogni prima domenica di luglio, tutti sull’attenti nella piazza che Massa ha intitolato a un suo valoroso caduto, per ricordare un eroe insignito con la medaglia d’oro al valor militare alla memoria. A onorare Stefano Paolicchi, il sergente maggiore incursore paracadutista, che il 2 luglio 1993 a Mogadiscio, prima di cadere a terra e non rialzarsi più, ferito dai colpi dell’imboscata tesa dai miliziani somali, continuò a combattere per liberare gli altri militari italiani accerchiati, c’erano le autorità locali in rappresentanza di Provincia e Comune, quelle militari e delle associazioni combattentistiche e d’Arma.

Dopo la celebrazione della messa alla parrocchia di San Giuseppe e San Vincenzo di Marina di Massa, c’è stata la deposizione di una corona di fiori al cippo dedicato a Paolicchi, nell’omonima piazza a lato di via Pisa. Oltre ai familiari del defunto basco amaranto, agli amici più cari e agli ex commilitoni, presenti come sempre i rappresentanti nazionali e locali dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia, quelli della Brigata paracadutisti Folgore e del 9º Reggimento d’assalto paracadutisti ’Col. Moschin’.

"Stefano Paolicchi, era un giovane servitore della patria in missione di pace – è stato ricordato – che nel tentativo di aiutare le popolazioni bisognose non fece più ritorno a casa dai suoi cari". Presenti tra gli altri alla commemorazione, anche i membri della sezione massese Anpd’I ’Quota 33’.

Stefano Guidoni