L’impresa di Bendinelli Ora è nell’albo d’oro di ’Everesting 8848’

Ha percorso 258 km, in 17 ore, per coprire un dislivello pari all’altezza dell’Everest "Importante l’aiuto di amici e familiari". Raccolti fondi per ’Un cuore un mondo’.

L’impresa di Bendinelli  Ora è nell’albo d’oro  di ’Everesting 8848’

L’impresa di Bendinelli Ora è nell’albo d’oro di ’Everesting 8848’

Paolo Bendinelli supera il limite. Finalmente la sfida ’Everesting 8848’ è vinta. Nel tratto di strada che va da Bergiola Maggiore fino alla zona sterrata della Brugiana, l’ex ciclista massese, 50enne, ha messo in atto la sua impresa seguito da un gruppo di amici e familiari. Nel precedente tentativo, a causa del freddo, aveva accusato un malore e aveva rinunciato. Ma stavolta è andato alla grande. Venerdì mattina, alle 4.44, ha iniziato il suo saliscendi per coprire la distanza prevista dalla Challenge: percorrere a piedi o in bici 8.848 metri di dislivello che rappresenta l’altezza del monte Everest, il più alto del mondo. Tutto per raccogliere fondi per l’associazione ’Un Cuore un mondo’ in memoria della madre Silvana, morta per problemi cardiaci. Per Bendinelli è stata una soddisfazione immensa essere riuscito nell’impresa per cui a tarda notte, una volta tagliato il traguardo con tanto di nastro, ha brindato e festeggiato con i suoi supporter.

Paolo, la scelta della data è stata decisiva?

"Sì, per mantenere un recupero attivo. Se avessi fatto altre scalate andando avanti nel tempo per continuare ad allenarmi mi sarei consumato e sarei stato messo a dura prova con temperature troppo alte. Quando sono partito c’era un grado e mezzo per arrivare a 9 e mezzo".

Una prova ardua in cui sei stato supportato da tante persone...

"A fianco c’era l’amico Andrea Bertolotti, che mi ha accompagnato in bici e poi mi ha seguito in auto; Claudio Basteri, che alle 5 del mattino era già lì con me; Daniele Del Grande, che mi è stato accanto in tante scalate; Ruggero Ricci, che ha fatto foto e video, e poi Alex, Tiziano, Ivana, l’amico di sempre Cristian Picconcelli e tante altre persone mi hanno supportato assieme a mio padre Bruno, mio figlio Michele e mia moglie Annali. Quelli che mi hanno accompagnato sono ciclisti che si allenano costantemente".

Hai avuto problemi?

"A causa delle scarpe nuove ho avuto problemi a un ginocchio, c’è stato un momento in cui sembrava pedalassi con una gamba sola, ma non mi sono arreso. Di testa ero lucido e la presenza di tanti amici e familiari è stata fondamentale".

Una Challenge notevole...

"Il percorso era di 5,1 km con una pendenza media del 7%; l’ho ripetuto 26 volte con due pause minime non oltre i 10’ come indicati dal regolamento. Ho coperto una distanza di oltre 258 km con un tempo effettivo di 17h22’51“, con un dislivello di 9.004 metri, a una media di 16,5 kmh. Tutto monitorato da garmin e potenziometro. Ho tenuto una frequenza cardiaca di 104 bpm e una potenza media di 123 w, riuscendo anche ad aumentare il ritmo nelle ultime salite nonostante il dolore al ginocchio. L’adrenalina mi ha aiutato".

Per affrontare la prova serviva anche ’carburante’: cosa hai usato?

"Borracce sempre piene, maltodestrine e sali; all’inizio panini con prosciutto e stracchino poi gel isotonici e marmellatine. Il dispendio energetico è notevole. Ho perso due kg di liquidi ma una volta a casa la sera ho divorato due piatti di pasta e una pizza".

E ora?

"Sto aspettando l’omologazione di Everesting Italia per il rilascio dell’attestato che mi metterà nell’albo d’oro. Diverse persone hano fatto donazioni a ’Un cuore un mondo’ e spero che altri si uniscano a loro. Un ringraziamento particolare, oltre alla mia famiglia, lo devo a chi ha creduto in me, agli amici che mi hanno sostenuto in ogni attimo e che hanno capito il messaggio che ho voluto dare con questa Challenge".

Per donazioni, questo è l’Iban di ’Un cuore un mondo’: IT59J0538713602000003792935

Vittoria Bertelloni