"Molti olivi sono trascurata. Bisogna invece tornare a concimare, potare gli olivi e dar loro una mano a tornare in salute". E’ stato chiaro Ruggero Petacchi, entomologo della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa al convegno tenuto al Centro Palomar di Caniparola di Fosdinovo. Il suo intervento, come molti in Toscana, è stato richiesto per parlare di cecidomia (Dasineura oleae), un insetto da sempre presente sul nostro territorio, considerato un parassita secondario ma che, ultimamente, ha assunto dimensioni importanti che incidono massicciamente sulle nostre coltivazioni. "Piante defoliate ed un drastico calo della produzione - ha spiegato l’entomologo - fanno scattare l’allarme, ci spingono ad intervenire per contrastare questa ulteriore minaccia per i nostri oliveti che si aggiunge ai cambiamenti climatici, alla mosca dell’olivo e alla cimice asiatica. La grossa generazione di cecidomia si ha in primavera e, con un’opportuna potatura delle piante infestate, si elimina in parte il numero degli insetti. Meglio sarebbe poi effettuare l’abbruciamento delle ramaglie ottenute da queste operazioni di potatura". Un’altra soluzione, adottata con successo nel grossetano dal 2016 al 2019, ha spiegato Petacchi, è la lotta con gli insetti antagonisti, predatori di cecidomia. "Il loro allevamento, però - ha concluso l’entomologo - è oltremodo costoso". Al convegno, organizzato da Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa-Carrara, Franco Cresci referente dell’Associazione Sentiero Olio Apuo Lunigianesi (Assoal) e Adriano Petacchi è intervenuto anche l’agronomo Marco Penitenti.
Roberto Oligeri