"L’esercito per fermare i cinghiali"

Agricoltori apuolunigianesi a Roma. Ferrari (Coldiretti): "Danni gravi"

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Chiedono di intervenire impiegando anche l’esercito, come extrema ratio, per arginare l’invasione di cinghiali sul territorio: distruggono raccolti, minacciano salute e sicurezza dei cittadini con un incidente ogni 24 ore provocato dagli animali selvatici. C’era anche Coldiretti Massa Carrara al blitz in piazza SS. Apostoli a Roma con una numerosa delegazione di imprese: hanno invocato nuovamente un piano di abbattimenti straordinario per ridurre il numero della popolazione dei cinghiali presenti nelle campagna e ormai anche nei centri abitati.

A fianco degli agricoltori apuo-lunigianesi, guidati dal direttore provinciale Francesco Cianciulli, c’era in rappresentanza del Comune di Massa l’assessore alle politiche agricole Giovanbattista Ronchieri. "La presenza fuori controllo della fauna selvatica favorisce l’abbandono delle nostre campagne, crea danni incalcolabili alle produzioni e rappresenta un problema per sicurezza e la sanità. Chiediamo un piano di eradicazione serio. Usiamo l’esercito se necessario per riportare la situazione alla normalità e difendere le imprese agricole dalla calamità dei cinghiali e dei capriol", ha detto Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara. In Piazza per la protesta le sagome di un branco di cinghiali a grandezza naturale per dimostrare concretamente cosa significa trovarli in strada, nei campi o davanti alla propria abitazione.

Tra le testimonianze portate in piazza quelle dell’azienda agricola La Rita di Villafranca, in Lunigiana, che coltiva grani antichi per la produzione di testaroli lunigianesi costretta a recintare quasi 7 ettari di terreni agricoli. "Senza grani, e senza farina, la nostra azienda non ha ragione di esistere – spiega il giovane coltivatore, Sergio Pagani – Le nostre campagne perderanno la loro identità paesaggistica che tutto il mondo ci invidia se saremo costretti a recintare i terreni per difenderci dagli ungulati". Alla fine della lunga mattinata la prima risposta: l’impegno del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, su un’ordinanza per l’abbattimento sul territorio nazionale e il prolungamento dell’attività venatoria per depopolare i cinghiali dai territori.