
Le start up, la sfida a Compotec Nuove aziende pronte per il futuro
di Alessandra Poggi
A livello mondiale la vita media di una start up è all’incirca di due anni. Per questo Confindustria Livorno Massa Carrara ha creato un coordinamento delle start up per supportare le aziende e consentire loro una più lunga permanenza sul mercato. I dettagli del progetto sono stati spiegati ieri mattina nel corso dell’incontro sulle nuove aziende tenutosi in occasione del taglio del nastro di Seatec e Compotec. Ha introdotto i lavori il coordinatore del progetto Andrea Arienti: "Il nostro coordinamento nasce per creare un ecosistema sul territorio e fare crescere le start up attraverso l’acquisizione di strumenti per affrontare le sfide del millennio – spiega –. L’area start up di Confindustria serve a creare opportunità serie e concrete fra le aziende".
Cinque di queste espongono in fiera le loro tecnologie. Claudio Morelli rappresenta l’Apuania Sb, società benefit che ha creato un sistema che sfrutta la tecnologia delle cripto monete. "La nostra società sviluppa sistemi di autenticazione usando la tecnologia blockchain – dice Morelli – e ogni oggetto che abbia un valore nel mondo reale può essere scambiato e rintracciato su una rete blockchain. È già stato usato per le batterie dell’auto e nel tessile".
Gianluca Milanese della Moiwus propone impianti per il recupero dell’acqua. "Ci occupiamo di purificare l’acqua in ambito civile e navale – racconta Milanese – e i nostri impianti sono in grado di separare la parte solida da quella liquida grazie ad un sistema di osmosi inversa riciclando l’acqua al 90 per cento. Questi impianti possono essere di varie dimensioni a seconda di dove devono essere posizionati".
Monica Vatteroni della Eye-Tech Srl di Marina di Carrara partecipa con Trueye, un sensore ottico che ha vinto il premio di ‘Ricerca, sviluppo e innovazione digitale’ della Regione Toscana: "Il nostro sensore si ispira all’occhio umano e grazie alla sua flessibilità è in grado di seguire le variazioni luminose – dice –. Questi dispositivi si ispirano all’anatomia dell’uomo e riproducono la flessibilità nel riuscire ad adattarsi alle condizioni di illuminazione dell’ambiente circostante proprie dell’occhio umano".
Alessio Lombardi della Catuq si occupa di risolvere i problemi legati alla mobilità elettrica: "Questa tecnologia è nata con le competizioni elettriche – spiega – e può essere applicata alla nautica. Il settore è a un passo dall’arrivare all’elettrico". E poi c’è Loredana Frongia della Tecnocreo di Marina di Carrara: "Ci occupiamo di ingegneria ambientale e bonifiche, sistemi di gestione, ricerca e innovazione". Accanto alle nuove tecnologie in mostra anche marchi storici come la Bencore di Giorgio Bianchini. "Presentiamo prodotti per il design interno degli yacht – spiega Bianchini – come il marmo alleggerito con soli 5 millimetri di spessore. Seatec ha molto senso e si svolge tra Viareggio e Spezia, il polo più grande d’Italia nella costruzione dei mega yacht. Un punto di riferimento per gli ingegneri che vogliono il meglio per i loro clienti e si deve farla crescere ulteriormente".