Stetoscopio al collo e valigetta in mano sta per arrivare a Mulazzo il nuovo e sospirato medico di famiglia. E’ Alessandra Drapchind, già molto conosciuta e stimata non solo perché il papà Giuseppe è un collega (pure il nonno di cui porta il nome lo era) ma anche per le origini mulazzesi di un ramo della famiglia che discende dagli Orlandini. Superata la burocrazia la professionista sarà presto a disposizione dei pazienti al Poliambulatorio comunale. Lo annunciano il sindaco Claudio Novoa e il direttore della Società della Salute Marco Formato ai margini di un incontro su affido familiare e disagio giovanile.
"Siamo riusciti a superare in breve tempo – spiega il primo cittadino – la difficoltà apertasi improvvisamente con la decisione del medico di famiglia in servizio nel Poliambulatorio, che è un po’ la Casa della salute di Mulazzo, di optare per lo studio di Pontremoli. Lui aveva due sedi e ha scelto di ridurre l’attività ad una. Ci siamo subito relazionati con la Sds per la pubblicazione del bando. L’altro ieri c’è stata l’assegnazione alla dottoressa Alessandra Drapchind che entrerà in servizio i primi di dicembre. C’è stato un “buco” di un mese. Questo è un buon viatico per tutta la comunità e si esce da un problema che avevamo cercato di rendere più lieve attivando in loco un servizio di prenotazione delle ricette che poi il medico uscente Giacomo Arrighi, compilava e faceva recapitare agli interessati".
"C’è carenza di medici – aggiunge il direttore della Sds Marco Formato – . Facciamo molta fatica a trovarli, in questo caso abbiamo pubblicato un bando per un medico provvisorio perché si tratta di un professionista che sta facendo l’ultimo anno della specializzazione ma già lavorava in altri territori. E’ stato inviato prima ai medici in graduatoria e nessuno ha risposto e quindi dopo 10 giorni siamo andati sui cosiddetti borsisti individuando la dottoressa che si è resa disponibile. Firmeremo la convenzione nei prossimi giorni e poi riapriremo l’ambulatorio. Intanto abbiamo continuato i prelievi un giorno la settimana, il sabato mattina. Un servizio molto richiesto perché Mulazzo registra i numeri più alti in Lunigiana. Da gennaio sarà attivo anche l’ambulatorio infermieristico: vogliamo mantenere la prossimità dei servizi sociosanitari".
Com’è la situazione negli altri comuni? Secondo un documento della direzione sanità della Regione in provincia ci sono 29 posti vacanti: 8 a Carrara, 12 a Massa e Montignoso, 6 nella bassa Lunigiana (Aulla, Casola, Comano, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Podenzana e Tresana) e 3 nell’alta Lunigiana (Bagnone, Filattiera Mulazzo, Pontremoli, Villafranca e Zeri". "Adesso abbiamo tanti incarichi provvisori – spiega Formato – che diventeranno definitivi, ma al momento non si trovano medici che sposano una sede per sempre. Ma se le norme non cambiano avremo invece un po’ di problemi sulla continuità assistenziale, l’ex guardia medica: i i borsisti non possono farla e avremo meno medici disponibili". Il tema sarà posto all’assessore regionale Simone Bezzini quando arriverà all’assemblea della SdS con i vertici dell’Asl. "Noi sindaci rivendichiamo una maggior attenzione alle esigenze di questo territorio periferico con particolarità legate alla popolazione anziana e alla montanità – sottolinea Novoa –. Non possiamo rinunciare a soluzioni che garantiscano un livello di assistenza soddisfacente. Non si possono tollerare ritardi di fronte alle emergenze, vogliamo che mantengano le parole date. Abbiamo dimostrato in Lunigiana che nell’articolazione sociosanitaria anche attraverso un approccio collegiale della SdS abbiamo fatto risparmiare la Regione Toscana. L’autonomia ha permesso la riorganizzazione dei servizi in funzione dei reali bisogni della gente. Essere paragonati a una media regionale produce inefficienze e tagli: qui le distanze sono notevoli quindi i due ospedali sono fondamentali così come i servizi di prossimità ospedaliera che non possono essere negoziati con accordi al ribasso".