Lapideo, i paesi stranieri stanno affilando le unghie

Il report dell’Isr riferisce di un calo della produzione dal 17 per cento al 3. Marcesini: "Continuiamo a essere in testa per l’incidenza dei lavorati"

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di Daniele Rosi

Lapideo: in aumento la concorrenza estera a fronte di una tenuta nel settore tecnologico. Questo il dato emerso nel report illustrato da Massimo Marcesini, ricercatore dell’’Istituto di studi e ricerche’ della Toscana nord ovest. Invitato nella commissione marmo presieduta da Nicola Marchetti, il ricercatore ha fornito un bilancio in chiaroscuro per quanto riguarda il comparto lapideo. Se in alcuni particolari settori, il binomio marmo e Carrara riesce ancora ad essere trainante, le cose sono invece destinate a cambiare quando si parla di confronto con l’estero; con Paesi sempre più agguerriti e pronti a sorpassare quella che una volta era la capitale mondiale del marmo. "A livello nazionale nel 1995 eravamo i primi al mondo con il 17 percento della produzione totale – ha spiegato Marcesini – mentre oggi siamo solo al 3 percento. Oggi ci sono paesi come Cina, India, Brasile, Turchia e Grecia che sono sempre più competitivi con materiali anche molto simili ai nostri. La Turchia ad esempio produce tanto calcare e tanto marmo, e come export è in fase di sorpasso nei confronti dell’Italia perché ha bacini marmiferi in espansione. L’India sta correndo nelle esportazioni, anche più della Cina". Una concorrenza che sta facendo lentamente arretrare il ruolo strategico della città nella produzione e lavorazione del marmo ma che, grazie ad alcuni settori specifici, riesce ancora ad avere importanza strategica mondiale nel comparto lapideo. Primo fra tutti il ramo dei macchinari.

"La nostra provincia continua a essere in ogni caso in testa a livello nazionale, anche più di Verona, per quanto riguarda l’incidenza dei lavorati – sottolinea Marcesini – se non addirittura per il complessivo tra grezzi e lavorati. E’ un settore in espansione a livello mondiale che rappresenta ancora una nostra eccellenza rispetto agli altri paesi e che siamo in grado di vendere bene. Un altro settore interessante è quello dei macchinari per il lapideo, dove siamo ancora leader a livello mondiale sia per macchinari da cava che da trasformazione". Spostando poi rapidamente l’attenzione con un focus più generale sulla situazione locale oltre il lapideo, dai dati risulta un momento di fatica del comparto commerciale e un aumento degli ambulanti. Bene i dati del porto, con un 2021 chiuso con numeri da record confermati anche dai primi sei mesi del 2022. Bilancio positivo grazie soprattutto al settore dei container.