
L’antico capitello trovato nel Magra "E’ un reperto risalente all’anno Mille"
Confermati il valore storico e la datazione del manufatto in marmo rinvenuto sabato pomeriggio ad Aulla nell’alveo del fiume Magra. Intorno alle 18, un cittadino aveva visto affiorare il reperto dall’acqua e subito avvisato le autorità. Il sindaco di Aulla, Roberto Valettini, giunto immediatamente in loco accompagnato dai carabinieri, aveva personalmente curato le operazioni di rimozione e di messa in custodia del manufatto presso la caserma dei carabinieri ad Aulla, in attesa di valutazione.
"Come ipotizzato - spiega il sindaco - si tratta di un reperto del periodo tra X e XI secolo d.c., quindi di poco successivo alla costruzione dell’Abbazia che risale all’884 d.c. Ci potrebbe essere una datazione ancor più precisa attraverso il ricorso alla strumentazione scientifica ma orientativamente il manufatto viene fatto risalire ad un periodo prossimo all’anno 1000".
La Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara ed il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, giunti ieri ad Aulla, si sono dunque espressi confermando una datazione compatibile con altri reperti dell’Abbazia di San Caprasio e di poco più antica rispetto alla stessa costruzione dell’Abbazia aullese: la composizione in marmo del manufatto, a differenza degli altri reperti in pietra già presenti a San Caprasio, giustificherebbe la differenza nella datazione. "Il manufatto - spiega Riccardo Boggi - ha le caratteristiche del capitello medievale a stampella, che si reggeva su un’unica colonna. Al Museo possediamo un reperto simile in due pezzi, con la stessa funzione". Al sopralluogo in sito hanno partecipato la vice soprintendente, dottoressa Marta Colombo, accompagnata dal sindaco e dai carabinieri, alla presenza del parroco Don Lucio e del Dottor Roccardo Boggi, a cui si deve l’intuizione che condusse all’imponente lavoro di recupero dell’antica Abbazia di Aulla. "Desidero esprimere soddisfazione per il ritrovamento - commenta Valettini - nonché apprezzamento e ringraziamento sia alla Soprintendenza che al Nucleo dei Carabinieri TPC di Firenze per la sollecitudine: hanno avuto enorme tempestività d’intervento".
Il Magra continua, dunque, a riconsegnare alla città i suoi pezzi di storia: si dice, infatti, che molti di essi furono gettati nel fiume all’indomani della seconda guerra mondiale. Il reperto è stato affidato alla Soprintendenza in attesa di essere consegnato al Museo di San Caprasio: verrà ripulito e probabilmente esposto da luglio, in occasione de “Le notti dell’archeologia“.