Quando si sente per la prima volta il profumo delle focaccette cotte nei testelli di terracotta non si dimentica più. Per molti aullesi la focaccetta è un pensiero di bambino, di quando i nonni passavano il tempo a cuocerle davanti al camino mentre loro restavano in silenzio a vederle gonfiare. La stessa sensazione la potete rivivere a Vaccareccia, frazione simbolo di questo piatto davvero antico, se si pensa che i testi di terracotta usati per cucinarle sono citati in un inventario di Cosimo Malaspina. Proprio a Vaccareccia, infatti, è nata, il 29 settembre 1969, la famosa sagra che ha fatto la storia di questo prodotto gastronomico lunigianese.
Festa che si è spostata, post pandemia, nel vicino paese di Quercia che prosegue nella sua tradizione. Ma qualcuno a Vaccareccia ha deciso di continuare a mantenere la focaccetta nel suo sito originale di appartenenza. Là dove tutto è iniziato, la famiglia Malatesta ha deciso di costruire il futuro dei più giovani dei suoi componenti. Un’attività, quella di “Sali a borgo“, che vede alla guida due cugini: il più giovane, Niccolò, ha solo 17 anni, frequenta l’Istituto Pacinotti Belmesseri di Villafranca dove studia grafica, ed è l’ideatore del nome e del logo del locale. Qui lo aiuta la cugina Chiara, di 36 anni, con il grande supporto del suo compagno Luca Ravani, di Rometta di Fivizzano, che non ha potuto dire no alla focaccetta. Ovviamente non manca l’aiuto della famiglia, pilastro portante del progetto: "Ho saputo dell’opportunità e l’ho proposta a mia figlia e a mio genero - spiega Loris Malatesta - e loro hanno deciso che si poteva fare, che poteva essere una bella occasione per dare alle persone la possibilità di conoscere e di godere di questo prodotto tipico per tutto l’anno, non durante il periodo della sagra, che fa già un grandissimo lavoro di promozione del prodotto durante il mese di settembre. Abbiamo tirato dentro tutta la famiglia, compreso mio fratello Marco e Niccolò, perché l’idea è comunque quella di lasciare qualcosa di prezioso ai nostri figli". "Facevo le focaccette sin da quando ero bambino - spiega Niccolò - e ho servito per anni alla sagra di Vaccareccia. La focaccetta è un qualcosa che fa parte di me, non potevamo non aderire al progetto. E’ un’attività nella quale vedo un gran potenziale e voglio portarla avanti". Aggiunge Chiara: "Abbiamo iniziato a fine luglio, il tempo di risistemare la location e, ora cercheremo di arrivare fino a fine settembre o primi di ottobre. Abbiamo tanta voglia di fare e crediamo davvero in questo prodotto antico, buono, della tradizione, che nasconde tante storie vecchie e ne può raccontare di nuove". Non manca, dietro le quinte, un pilastro della tradizione, Nello Chiappini: "Io c’ero quel lontano 29 settembre, quando su iniziativa di don Roberto Turini, scomparso da poco, tutti i ragazzi si sono riuniti pieni di iniziativa hanno dato luogo alla prima sagra della focaccetta di Vaccareccia. Da quel momento la fama del prodotto, consumato con salumi e formaggi, si è espansa a macchia d’olio portando fin quassù gente non solo dalla Lunigiana, ma anche dalle province e regioni limitrofe. E oggi, anche questi ragazzi sono pieni di voglia di fare e grazie a loro è possibile salire ancora una volta al borgo e degustarle".
Focaccette che rispettano, tra l’altro, il disciplinare emanato dal Comune di Aulla e di cui si fregia la focaccetta di Quercia, ma potrebbe essere anche un bel traguardo per questi giovani intraprendenti. Per Salire al Borgo, dove tra l’altro è possibile, girando il paese, dare un’occhiata al panorama mozzafiato delle Apuane, è preferibile prenotare al numero 335 7214811.
Anastasia Biancardi