L’amara realtà del berretto a sonagli Gabriele Lavia ’rilegge’ Pirandello

Oggi e domani al Guglielmi va in scena il capolavoro del grande drammaturgo

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Quello de “Il berretto a sonagli“ è un testo amarissimo, comico e crudele, lo specchio senza filtri di una società irrimediabilmente “malata di menzogna”. Gabriele Lavia interpreta sul palcoscenico l’umile scrivano Ciampa, che ricorre alla follia per mantenere la facciata di rispettabilità del suo infelice matrimonio. È il primo dei grandi personaggi pirandelliani a prendersi un’amara rivincita sulle umiliazioni di un’intera vita. Il conto alla rovescia per la grande prosa al teatro Guglielmi ci porta oggi e domani a un appuntamento tra i più attesi del cartellone. Sul palco va infatti in scena appunto “Il berretto a sonagl“, un testo che è senza tempo e capace di restituire l’amara realtà in tutto il suo fulgore.

Quella del berretto a sonagli è una tragedia della mente, che porta in faccia la classica maschera della “farsa”. Pirandello sceglie di mettere sulla scena un “uomo vecchio”, uno di quegli uomini invisibili, senza importanza, che

si ritrova schiacciato nella morsa della vita e – poiché è un “niente di uomo” – è trattato come se fosse niente.

Sul palcoscenico troviamo anche un vecchio fondale come fosse abbandonato e pochi elementi, come relitti di un salottino borghese dove viene rappresentato un banale pezzetto di vita di una famiglia perbene che vive la propria come una recita per gli altri che sono spettatori ingiusti e feroci. Gabriele Lavia è una delle voci più appassionate ed efficaci del teatro del Nobel siciliano. Ciampa, umile scrivano che ricorre alla follia per mantenere la facciata di rispettabilità del suo triste matrimonio, è il primo dei grandi personaggi pirandelliani a prendersi un’amara rivincita dalle umiliazioni di una vita.

Il testo de “Il berretto a sonagli“ fu scritto da Luigi Pirandello nel 1916, in siciliano, per il grande Angelo Musco, cui la commedia non piaceva e con la quale non ebbe successo: la regia di quel primo allestimento era di Nino Martoglio.

Poi Pirandello la tradusse in lingua italiana. Per maggiori informazioni: Teatro Guglielmi mail [email protected]; 0585 41678 - 0585 490213 – 0585 490576. Urp 800 013 846. Biglietteria 0585 41678 (int. 1), [email protected].

I.C.C.