REDAZIONE MASSA CARRARA

La sorpresa noir del liceale Mattia ’Il barrio dei fiori’ è il libro d’esordio

Si chiama Miccichè, 19 anni, è di Carrara e studia al liceo Montessori. Si firma con lo pseudonimo Matisse Nigraterra

Scrive, pubblica romanzi e vince premi. A 19 anni. Lui è Mattia Micciché, vive a Carrara, studia al Liceo delle Scienze umane “Maria Montessori”, e venerdì uscirà il suo primo libro “Il Barrio dei Fiori“ pubblicato con lo pseudonimo Matisse Nigraterra, un romanzo noir dalle sfaccettature di quotidianità coloratissime. Mattia Micciché a dispetto dell’età ha una già discreta esperienza: autore di testi teatrali come “La scelta giusta”, interpretato da ballerini al festival “Donne anima e corpo” e il testo “Non accadrà”, interpretato dall’autore e da alcuni attori amatoriali. Ha vinto anche alcuni premi: terzo al concorso “Io Creo 2016”, Premio Speciale Letizia Schiaffino e primo nella sezione fumetto del concorso “Il foglio bianco”. E’ stato anche illustratore de “La storia di Momo si colora” di Franca Sebastiani.

"Mia mamma è una scrittrice ed io sono un lettore incallito, quindi scrivere è stato naturale" spiega. "Ho iniziato a scrivere alle scuole medie, all’inizio solo un piccolo racconto ma da quello ho capito quanto mi piacesse la scrittura e quanto fosse terapeutica per me, come una medicina" continua. Nasce così il primo romanzo, ambientato in Perù e scritto dopo un viaggio di mesi nel paese sudamericano. "Il contatto diretto con la cultura latino-americana è stato quasi un trauma all’inizio – racconta lo studente-scrittore –. Il caos è la cosa che più mi ha sconvolto, tutto senza un apparente ordine, traffico costante, vita costante. Poi mi sono affezionato a questa concezione di caos, all’idea di libertà sociale, all’avere contatto con le persone del posto e con la loro vita… e me ne sono innamorato. Quando sono tornato dopo mesi avevo perso la quotidianità della vita in Italia, mi sentivo troppo legato al Perù che mi mancava, e così ho iniziato a buttare giù il Barrio partendo da un racconto che avevo scritto in un parco peruviano".

Il suo amore per gli studi antropologici sono nell’ossatura di questo primo romanzo, con al centro la nostra società e i suoi problemi: la violenza di genere, l’incontro tra culture, il razzismo, l’immigrazione. Così Il Barrio è un romanzo noir, ma l’omicidio diventa un espediente per raccontare la realtà della nostra società, vissuta attraverso i personaggi sudamericani ognuno con le sue caratteristiche, con le sue idee, con i suoi scontri ed incontri.

"Ho scritto questo romanzo per staccarmi dal Perù e quando l’ho terminato ho sentito come un strappo interiore. Non è stato piacevole ma così sono riuscito a riprendere qui la mia quotidianità" spiega. Nel Barrio dei fiori uno dei personaggi più umani è un cane callejero (di strada), che si chiama El Blanco e che è l’unico personaggio reale di tutto il libro. In tutta la storia El Blanco accompagna i vari protagonisti, scortandoli per le pericolose strade peruviane così come faceva con il nostro Matisse Nigraterra, anche lui personaggio e maschera della personalità artistica di Mattia Micciché. Perché presentarsi con uno pseudonimo? "Ho sempre diviso la mia personalità in due parti, Mattia è la parte sociale e terrena, Matisse è quella più estrosa e artistica, in ultima analisi quindi quella che mi appartiene di più".

Gabriele Ratti