La sicurezza sul lavoro non è legata soltanto all’utilizzo corretti dei dispositivi di protezione. C’è molto di più, che attiene anche alla sfera umana e psicologica dei lavoratori, ai fattori stress-correlati e altri aspetti magari meno visibili ma che influiscono comunque sulla salute e sicurezza nel posto di lavoro. Per questo ogni anno all’interno dello stabilimento Solvay di Massa viene organizzato il “Safety Day 2024”, appuntamento per la celebrazione della salute e sicurezza rivolto ai dipendenti della fabbrica, organizzato dall’ingegner Maffei, HS Manager del sito guidato dal direttore Gianni Carnesecca e che si è svolto nei giorni scorsi. Quest’anno gli argomenti affrontati erano la conoscenza e l’uso dei DPI (dispositivi di protezione individuale) con attività formative e interattive, compresa la dimostrazione pratica di uso degli stessi negli scenari di rischio idrogeologico da parte dei volontari di Protezione Civile dell’associazione Radio CB Villafranca Lunigiana, nonché una esibizione degli stessi dipendenti in una coreografia di danza. Ma soprattutto sono stati affrontati due argomenti relativi alla salute: la cultura dell’attività fisica come prevenzione dell’obesità e delle patologie associate e l’analisi e gestione dello stress.
Argomenti, questi, affrontati dai medici della Lilt di Massa Carrara. "Ritengo sia necessario un cambio di strategia – ha introdotto il dottor Bianchi –, considerando che studi scientifici hanno dimostrato che oltre il 40% delle malattie è sostenuto da errati stili di vita. Bisogna rivolgere la nostra attenzione verso le nuove generazioni, per educarle a conoscere il proprio corpo e sensibilizzarle sull’importanza dei controlli clinici, ma soprattutto, adottando corretti stili di vita, evitare l’insorgenza di numerose malattie. Per questo l’attività della Lilt di Massa Carrara sarà rivolta ad iniziative dirette ai giovani, iniziando dalle scuole primarie".
C’era anche il dottor Dante Cesaretti all’iniziativa ed è intervenuto con una relazione sullo stato di salute. "Molte cose – ha spiegato – concorrono al nostro benessere o al nostro malessere, ma possono essere ricondotte a tre grandi gruppi che sono in stretta interdipendenza e che si influenzano a vicenda: cosa facciamo, cosa mangiamo e cosa pensiamo. La sola conoscenza non è sufficiente per stimolare cambiamenti di abitudini sbagliate. Il fumatore ormai è a conoscenza delle conseguenze del fumo sul suo stato di salute, ma sarà quel processo che trasforma le nostre informazioni in emozioni positive che ci motivano a sostituire un’ azione istintiva con una adattativa. Quello che aiuta ad avere una buona salute sono le nostre conoscenze, non le nostre informazioni. Che cosa trasforma le informazioni in conoscenze? Le emozioni". A completare la giornata meditazione, lezione di yoga con Alessia Podestà del centro Dharma Yoga di Villafranca e un laboratorio di teatro-terapia con Humee.