"La sabbia è di tutti", la rivolta a suon di lettini

Protesta pacifica di alcune attiviste fra gli ombrelloni del Nettuno: "Concessioni illegittime". Arrivano vigili, Digos e guardia costiera

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Massa, 20 agosto 2021 - Pomeriggio folcloristico al bagno Nettuno: vigili urbani, polizia, Digos e guardia costiera per quattro ombrelloni piazzati "liberamente" nella spiaggia del bagno Nettuno. Protagoniste della vicenda sono state alcune esponenti del gruppo "In 500 sulla battigia. Al mare solo chi può pagare un ombrellone?" che, alla fine della provocazione, intendono lasciare un messaggio vincente: "Nessuna delle autorità intervenute è stata in grado di farci un verbale – ha esordito Matilde Balatresi Nocchi – perché nessuno può farlo, e questa è la dimostrazione che abbiamo ragione. Siamo in terreno demaniale e le concessioni, scadute nel 2020, sono state rinnovate in maniera automatica, senza alcun bando. E sono illegittime. Né polizia né Guardia costiera né Digos possono prendere provvedimenti contro di noi o altri, a conferma che tutti potremmo andare in qualsiasi stabilimento e piantare i nostri ombrelloni dove vogliamo".

L’unica che avrebbe potuto fare la denuncia era la titolare dello stabilimento, Manuela Tolaini, in un primo tempo paziente ma poi decisa: "I miei clienti vengono al mare e pagano e non possono assistere a certi show. Se non se ne vanno le denuncio per violazione di spazio privato". Insomma, un pomeriggio movimentato, iniziato con i quattro ombrelloni colorati piazzati in spiaggia, tra una postazione e l’altra. L’azione ha suscitato molta curiosità nei villeggianti, perplessi di fronte a quelle nuove "clienti" non autorizzate. "Qui non potete stare – ha detto il bagnino sorridendo di fronte a quella che si è subito capito essere una provocazione. "Noi stiamo qua perchè è nostro diritto starci – ha replicato Matilde - –. Il rinnovo delle concessioni è illegittimo. La direttiva europea Bolkestein è stata baipassata, ma ha un suo valore. La Commissione europea ha ricordato proprio recentemente al governo italiano che l’estensione fino al 2033 non va bene, e c’è una procedura di infrazione in corso". Insomma, la Bolkestein è sempre una questione aperta. "Le spiagge libere sono impraticabili – aggiunge Matilde – e noi continueremo a piantare i nostri ombrelloni in lidi puliti: è un nostro diritto, essendo tutto terreno demaniale".

Alcuni clienti hanno aperto una discussione con le "abusive": "Noi veniamo qua e paghiamo, non potete venire a disturbare e a occupare questi spazi". Imperterrita, Matilde: "Anche noi paghiamo per un bene comune sborsando 346.581,81 euro di denaro pubblico per un intervento di ripascimento per alcuni stabilimenti balneari. E noi veniamo a mare, sulla spiaggia di tutti". La titolare del bagno Nettuno, Manuela Tolaini, ha mantenuto la calma finchè ha potuto, poi ha chiesto l’intervento dei vigili urbani. Sul posto, oltre a loro, sono intervenuti gli agenti della polizia e successivamente la Digos, che ha identificato le occupanti, bonariamente invitate ad abbandonare la spiaggia. Anche il delegato di costa, Marco Amorese, ha partecipato all’opera di convincimento: "Ci sono delle regole che devono essere rispettate, soprattutto in questo periodo di pandemia da Covid. Ci sono distanziamenti da rispettare tra un ombrellone e l’altro e non potete mettervi in mezzo".

Alla fine, gli ombrelloni "abusivi" sono stati tolti, ma con la soddisfazione delle attiviste: "Come volevamo dimostrare – ha concluso Matilde Balatresi Nocchi – nessuna autorità può prendere provvedimenti perchè le concessioni sono illegali". Torneranno le "nostre" a piantare ombrelloni? "Può darsi, ma in 500!".