La Resistenza vista dagli Usa. I Nisei giapponesi con gli Isoppi i primi a entrare nella città libera

Maria Mattei ha recuperato importanti documenti che attestano come Silverio accolse Masaoka e insieme marciarono con i ragazzi del 442esimo battaglione formato da soldati orientali .

La Resistenza  vista dagli Usa. I Nisei giapponesi con gli Isoppi i primi a entrare nella   città libera

La Resistenza vista dagli Usa. I Nisei giapponesi con gli Isoppi i primi a entrare nella città libera

"La Liberazione di Carrara vista dagli Stati Uniti", è il titolo di un lungo intervento della consigliera comunale Maria Mattei, che mette in lucela figura dei Nisei. "Un articolo apparso sulla stampa americana nel 1946 evidenzia una bella immagine della Liberazione di Carrara – scrive Mattei –, a fissare quell’immagine sono stati Ugo Carusi, italo americano nato a Carrara nel 1901, diventato capo del Dipartimento per l’Immigrazione e braccio destro dei Presidenti Roosevelt, Eisenhower e Truman per la questione dei rifugiati della Seconda guerra mondiale e Mike Masaoka, pluridecorato combattente del 442° reggimento Nisei. Nel giugno del 1946 Carusi che aveva raggiuto i vertici della politica americana, ma non aveva mai dimenticato di essere il figlio di uno scultore emigrato da Fossola, si incontrò con Mike Masaoka, uno degli eroi del 442° Nisei. I due uomini dovevano discutere alcune questioni relative all’espulsione dagli Stati Uniti di alcuni immigrati giapponesi. A un certo punto Mike Masaoka notò sulla scrivania di Carusi una cartolina proveniente da Carrara, il giurista colse lo sguardo sorpreso di Masaoka e gli spiegò che l’aveva appena ricevuta da suo cugino, Enrico Isoppi, eletto sindaco di Carrara dopo la Liberazione della città, il 13 aprile 1945". "La cartolina stampata per commemorare il primo anniversario della Liberazione, era firmata da alcuni partigiani e dai Colonnelli Miller e Pursall. Carusi disse a Masaoka che Isoppi era stato il primo a Carrara a salutare i ragazzi del 442° in quel giorno memorabile insieme al figlio Silverio, il partigiano che aveva condotto i Nisei in città. Un giorno magnifico per i due Isoppi, i suoi cari cugini italiani. Carusi raccontò inoltre che alla fine del 1945 era tornato in Europa come inviato speciale del presidente Truman e che la popolazione, specialmente in Italia, aveva grande considerazione del 442°. Fu a quel punto che Mike Masaoka rivelò che anche lui era uno dei ragazzi del 442° che avevano liberato Carrara". "Secondo l’articolo americano fu proprio Silverio Isoppi, il nipote del comandante Dante, amico di Pietro Nenni per il quale Dante aveva ‘abbandonato il Partito repubblicano per quello socialista’, a scortare a Carrara il 442° Regimental Combat Team composto da cittadini americani di origine giapponese di seconda generazione, i cosiddetti Nisei – conclude Mattei –, molti dei quali provenivano dai campi di internamento nei quali gli americani avevano rinchiuso, dopo Pearl Harbour, migliaia di cittadini di origine giapponese. Masaoka era a Carrara il giorno della Liberazione. Fu decorato con la Legion d’Onore, la Bronze Star Americana e la Croce Italiana al Valor Militare. Oggi Mike Masaoka è ricordato come uno degli eroi del 442° Nisei, il battaglione più decorato della storia degli Stati Uniti".