La rabbia dei vigili del fuoco

Il primo maggio a Carrara: commemorazioni per la tragedia del 1911 alla cava marmifera del Bettogli. Sindacati e vigili del fuoco ricordano i caduti sul lavoro, sottolineando l'importanza della sicurezza e della dignità dei lavoratori. Disaccordo con la Federazione anarchica italiana per la mancata assistenza alle commemorazioni.

La rabbia dei vigili  del fuoco

La rabbia dei vigili del fuoco

Una folla di persone si è riunita il primo maggio al cimitero di Torano per ricordare la tragedia avvenuta alla cava marmifera del Bettogli il 19 luglio del 1911. Una manifestazione organizzata dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che hanno depositato una corona al monumento dei caduti al lavoro. I tre segretari, Nicola Del Vecchio, Andrea Figaia e Franco Borghini hanno rimarcato l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro e la necessità di mettere al centro la persona prima di ogni logica di profitto. Il primo maggio in centro ha visto come ogni anno il corteo anarchico.

Un primo maggio amaro invece per il coordinamento Usb dei vigili del fuoco di Massa Carrara visto che "anche quest’anno come tutti gli anni la Fai (Federazione anarchica italiana) di Carrara" ha chiesto "al comando provinciale l’ausilio della squadra del distaccamento cittadino per la posa di due corone, a due monumenti pubblici, in piazza Alberica, alla memoria dei caduti sul lavoro. Per questo motivo, il 21 aprile, è stata inviata richiesta scritta di assistenza", scrive il coordinamento Usb dei vigili del fuoco di Massa Carrara. "Ci duole dover riscontrare da parte del Comando l’ennesimo completo menefreghismo per tale manifestazione, in quanto il Fai informa che da allora non hanno mai ricevuto risposta – prosegue l’Usb – Il primo maggio è la festa dei lavoratori e noi, come tali, siamo sempre stati onorati di partecipare all’evento, in particolar modo per rendere omaggio alla memoria dei tanti lavoratori che hanno perso la vita e annoverare il ricordo sulla strage silenziosa delle morti bianche. Morti che, loro malgrado, hanno contribuito a far si che il progresso imponesse leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro".