"La macroscopica svista della Pubblica accusa"

"Pepe e Bertoncini rinviati a giudizio per un progetto poi rimasto sulla carta".

Si è scritto e detto di tutto e di più sulle case di Aulla costruite troppo vicino al fiume Magra. Ma il giudice ha stroncato ogni ipotesi accusatoria: "Il ragionamento dell’accusa è stato il seguente: l’abitato ha subito una crescita importante dagli anni Cinquanta in poi ed è interessato da numerosi corsi d’acqua e frequenti alluvioni - scrive Valentina Prudente - . Allora è necessario analizzare gli interventi dal 1994 e rilevati profili di illegittimità, ritenerli antecedenti causali del disastro. Avallare una simile equivalenza (le pratiche non sono rispettose della norma sul rischio idrogeologico, allora hanno comportato l’esposizione al pericolo della popolazione e, pertanto, l’inondazione) significa pretermettere (ovvero omettere ndr.) totalmene la dimostrazione del nesso causale tra condotta ed evento. Non vi è prova di come le azioni, fin troppo minuziosamente descritte nei capi di imputazione (che elencano ogni singola delibera o pratica edilizia), siano correlate alla causazione del disastro, di talchè gli imputati devono essere assolti perchè il fatto non sussiste. E per Pepe e Bertonici, deve darsi atto che l’unico provvedimento alla cui formazione hanno preso parte è il recupero di Quartiere Matteotti, pacificamente mai realizzato. Deve rilevarsi la macroscopica svista della Pubblica accusa".

A.Lup.