REDAZIONE MASSA CARRARA

La guerra spagnola di tredici lunigianesi

Giuseppe Chiappini in un libro ricostruisce le loro vicende: combatterono contro Franco nelle brigate internazionali

”Antifascisti della Lunigiana nella guerra civile spagnola (1936-1939)” era il titolo del libro di Giuseppe Chiappini presentato in piazza della Repubblica, negli spazi esterni del Bar La Cortina di Cacciaguerra, a cura dell’Anpi e dell’Istituto Storico della Resistenza Apuana. Sono intervenuti il presidente dell’Isra Paolo Bissoli, che ha trattato di “Emigranti, militanti politici, antifascisti pontremolesi all’estero perseguitati dal regime”, e Giuseppe Chiappini che ha approfondito il tema ”Da Pontremoli alla guerra civile spagnola, biografie di volontari antifascisti”.Tra il 1936 e il 1939 decine di migliaia di volontari accorsero in Spagna, specialmente da Francia, Italia e Germania, per combattere contro il fascismo incarnato dal generale Francisco Franco.

Tra gli italiani che arrivarono in Spagna (395 toscani e 41 della provincia di Massa Carrara) c’erano anche 13 volontari lunigianesi. Sei erano di origine pontremolese (Dante Armanetti, Antonio Cabrelli, Ugo Fogola, Silvio Mari, Emilio Martinelli, Egidio Montani), due erano partiti da Licciana Nardi (Attilio Viola, Egildo Gavignazzi), due da Fivizzano (Renato Bertolini e Mario Mariani), uno da Villafranca (Leone Borrini), uno da Zeri (Casimiro Malachina), e uno da Bagnone (Gino Coduri). Giuseppe Chiappini da anni si dedica allo studio di questo periodo storico.

"La pubblicazione colma un vuoto della ricerca storica locale su questo periodo – ha sottolineato Bissoli –. L’autore ha composto un mosaico con le storie dei volontari lunigianesi seguendone le tracce. Vicende spesso nebulose, ma caratterizzate dalle dedizione totale a un’idea, quella dell’impegno convinto alla realizzazione di un mondo nuovo". Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale i reduci delle brigate Internazionali hanno dato un contributo importante alle resistenze nei vari paesi europei. "Per alcuni dei combattenti della Lunigiana ci fu ancora una vita da emigrante Oltrealpe – ha detto Chiappini –, per altri il rientro in Italia, magari al confino o impegnati nella lotta per la liberazione dopo l’8 settembre. mentre due Borrini e Viola morirono sul fronte spagnolo".

Natalino Benacci