REDAZIONE MASSA CARRARA

La ’guerra’ del mare: "Ok al ripascimento ma non per compensare l’aumento di erosione"

Le riserve dei Paladini sull’ampliamento del porto e il protocollo d’intesa siglato da enti pubblici, Camera di commercio e Autorità portuale "Ora si parla di tempi lunghi ma la costa apuana non può aspettare".

La ’guerra’ del mare: "Ok al ripascimento ma non per compensare l’aumento di erosione"

Marzo è alle porte e non ci sono novità per quanto riguarda gli interventi anti erosione. Quando arrivano le mareggiate, che ’mangiano’ ulteriormente la sabbia, oltre a provocare danni e allagamenti, il problema torna d’attualità, gli operatori economici e gli ambientalisti lanciano nuovamente i loro appelli, la politica si agita un po’, ma tutto resta come prima. E qui non siamo di fronte – come diceva quella canzone – alla ’stessa spiaggia, stesso mare’, perchè il litorale massese ha perso in 50 anni qualcosa come 100-150 metri di spiaggia. L’altra sera, nella puntata della ’Pisaniana’, si è riparlato del protocollo d’intesa sul ripascimento siglato il 28 dicembre scorso fra i Comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Montignoso, Massa, Carrara, le Province di Lucca e Massa, la Camera di Commercio, la Regione e l’Autorità Portuale. Ma proprio dall’incontro è emerso che ci vorranno tempi lunghi prima di vedere attuato il protocollo. Tra i vari interventi c’è stato anche quello dell’associazione Paladini Apuoversiliesi, con la presidente Orietta Colacicco, tra più critici riguardo alle misure (non) intraprese finora per combattere l’erosione e soprattutto nei confronti di un ampliamento del porto di Carrara.

"Non siamo contrari al ripascimento, come è stato affermato l’altra sera – puntualizza Colacicco –. Anzi, siamo per il ripascimento da quando il professor Mauro Rosi iniziò a parlarne più di una decina di anni fa. Pensiamo, però, che quello previsto dal protocollo non sia sufficiente, la costa apuana richiede protezioni molto severe come ha anche sottolineato anche l’assessora regionale Monia Monni. La nostra posizione è chiara: il ripascimento in ogni caso non può essere compensazione a un eventuale incremento di erosione causato dall’ampliamento del porto di Carrara che, come è noto, è sottoposto a Vas (Valutazione ambientale strategica)".

Sul porto immancabili le polemiche. "L’erosione – sottolinea la presidente dei Paladini – è stata innestata proprio dal porto, come affermato da scienziati e accademici e anche, nel recente passato, dallo stesso presidente dell’Autorità portuale Mario Sommariva, che oggi nega di averlo detto dimenticando di aver scritto una pec ai Paladini nel gennaio del 2022 che recita “il processo erosivo è stato innestato dal porto” (anche l’ex presidente Francesco Messineo lo aveva ammesso, ndr). Noi abbiamo buona memoria. Del resto, i Comuni di Forte, Pietrasanta e Massa hanno inviato una lettera al Consiglio superiore dei Lavori pubblici per avere garanzie che tali lavori non producano altra erosione".

Tornando al protocollo, i Paladini hanno chiesto "precisazioni sugli organi rappresentativi ed esecutivi, sulla loro composizione, auspicando la presenza della società civile negli stessi e sul cronoprogramma con tempi di partenza molto stretti. Al contrario è emerso che ci vorranno tempi lunghi e questo può rivelarsi mortale, come ha ricordato il sindaco Francesco Persiani, perché non c’è più tempo per la costa massese. Ma va affrontato anche il tema del budget economico. Gli investimenti dovranno essere cospicui e se dovessero arrivare solo dalla Regione non sarebbero insufficienti, visto che si parla di una dotazione di 100 milioni per tutta la Toscana. Va aggiunto che i cospicui investimenti potrebbero essere vanificati proprio da un incremento dell’erosione causasti dall’ampliamento del porto. Ripascimento e ampliamento sono due aspetti connessi. Il piano del porto, come ha sottolineato Sommariva, non produrrà un incremento del fenomeno erosivo? Abbiamo seri dubbi, dato il solo prolungamento del molo di sopraflutto per 450 metri. E va detto che il molo è il prolungamento della banchina Taliercio, quella che servirebbe alle navi da crociera".

"Abbiamo comunque sentito – conclude Colacicco – da parte del presidente della Camera di commercio, Valter Tamburini, affermazioni sulla necessità di un bilanciamento fra le due economie, quella del porto e quella turistico balneare e questo fa piacere, visto che le nostre osservazioni al Piano regolatore del porto, inviate al Ministero dell’Ambiente, comprendono proprio un confronto necessario e dettagliato. Peccato che si sia parlato solo di occupazione per l’economia del porto, senza nulla dire di quelli dell’economia turistico balneare, ben maggiori, che sono a rischio".

Luca Cecconi