
La guerra dei porcini sull’Appennino. Auto scassinata per rubare la cesta
E’ una vera e propria lotta senza quartiere, la “febbre del fungo“ sta esplodendo in tutta la Lunigiana e sono soprattutto le località di crinale sull’Appennino fra Toscana ed Emilia a registrare il maggior numero di appassionati, alla ricerca dei pregiati porcini e dei rari ovoli.
Ma accanto alla stragrande maggioranza di cercatori di funghi che macinano chilometri, attraversando con fatica e rischio boschi e vallate nell’intento di riempire cestelli e gerle, c’è pure chi aspetta tranquillamente che altri si impegnino in escursioni estenuanti per poi – al momento opportuno – far sparire i preziosi funghi trovati. E’ quanto accaduto nella giornata di lunedì appena trascorso a un appassionato fungaiolo di una città della nostra costa il quale, recatosi con la propria macchina al Passo del Lagastrello, in Comune di Comano sulla strada che poi conduce a Rigoso e Prato Spilla nel parmense, si è inoltrato per le faggete presenti alla ricerca appunto di funghi. E dopo alcune ore, l’uomo, eccolo far ritorno al mezzo con un cesto ricolmo di porcini. Soddisfatto per l’abbondante raccolta, visto che ancora aveva tempo a disposizione, approfittando della bella giornata di sole, il fungaiolo ha lasciato nel bagagliaio dell’auto il cesto pieno con altre attrezzature e si è diretto verso il Lago Paduli per una appagante passeggiata lungo le rive di questo grande e coreografico specchio d’acqua che divide la provincia di Massa-Carrara da quella di Parma.
Purtroppo, i suoi spostamenti erano sotto osservazione da parte di qualche sconosciuto nascosto fra gli arbusti della zona; qualcuno che, appena il proprietario s’è allontanato, non ha esitato a scardinare il bagagliaio dell’auto per appropriarsi dell’intero cestello di funghi appena raccolti. Facile immaginare l’amarezza del fungaiolo al suo ritorno sul luogo dove aveva parcheggiato la macchina. Oltre ai funghi e al cestello, i ladri gli avevano rubato anche l’apposito coltello, quello che serve ai cercatori per ripulire i porcini dal micelio, in modo che le spore restino nel terreno e il bosco continui anche in futuro a regalare questi eccellenti doni di madre natura.
Roberto Oligeri