
di Alessandra Poggi
La fiera Marmomac di Verona entra nel vivo dopo il taglio del nastro di ieri mattina alla presenza del sindaco Damiano Tommasi e del presidente di Confindustria Marmomacchine, Federico Fraccaroli. Novanta le aziende apuane che partecipano in rappresentanza del Made in Carrara, tutte felici di esserci, presenti con i loro stand studiati per fare colpo da architetti e designer. Tra le novità di questa cinquantaseiesima edizione della fiera sicuramente spicca Orion, l’impianto di nuova generazione (presentato ufficialmente a Verona proprio in occasione di Marmomac) di depurazione fanghi della Tesimag, l’azienda carrarese specializzata nella progettazione e nella fornitura di impianti di depurazione delle acque reflue industriali e di avanzati sistemi di pompaggio, che da quarant’anni distribuisce e installa in tutto il mondo. Un macchinario nato nel segno del green e che potrebbe risolvere l’annoso problema della marmettola in terra apuana. Come funziona nelle parole della responsabile commerciale Claudia Vannucci: "Si tratta di un impianto di depurazione orizzontale ad alta efficienza, vale a dire che si impiega meno potenza durante il ciclo di chiarificazione e disidratazione dei fanghi, con il duplice vantaggio di ottenere marmettola pura abbassando drasticamente l’utilizzo di agenti chimici, come invece avviene oggi con trattamenti che producono polveri contaminate, e di ottenere un notevole risparmio energetico. Grazie allo speciale sistema di filtrazione di questo impianto i fanghi non sono più uno scarto, ma diventano carbonato di calcio puro da riutilizzare per altre lavorazioni, o rivendere alle industrie. Questo è un impianto a basso impatto ambientale e ad alta efficienza. È adatto al lavoro di cava perché è autoportante, ovvero non servono fondamenta, ed è facile da movimentare con i macchinari di cava. Insomma, qualcosa di innovativo".
"L’altro prodotto nel segno del green è Mas, una turbina idraulica per il recupero di energia. La turbina è in esposizione alla concomitante fiera che si sta svolgendo a Dubai sulle energie rinnovabili e ha suscitato l’interesse di un gruppo di Abu Dhabi che lavora nel gas & oil. Un prodotto innovativo che troverebbe applicazioni sugli impianti offshore per la trivellazione del petrolio – conclude Claudia Vannucci – con una notevole riduzione di emissioni di anidride carbonica, ma anche negli impianti energivori per ridurre al massimo la combustione".