La nostra dignità prima del vostro business, recita uno striscione davanti alla sede di Agrolab a Nazzano. Un’affermazione ma suona come amara constatazione che così non è. Perché non c’è pace oggi per la dignità dei lavoratori, e spesso neppure per la loro sicurezza. Quei licenziamenti arrivati via Pec mentre i dipendenti scioperavano, quei 15 giorni di tempo per decidere per un trasferimento impossibile a centinaia di chilometri o rimanere senza lavoro, la lenta agonia degli operai della Sanac, si aggiungono alle tante piccole storie che nella maggior parte dei casi restano mute dentro le mura di casa, al massimo numeri per le statistiche della disperazione. E le promesse continuano a suonare a vuoto.
Emanuela Rosi