REDAZIONE MASSA CARRARA

La cultura non è in vendita. Cgil Fp per le biblioteche. No alle esternalizzazioni

Laura Bacci responsabile del settore contesta la politica di Arrighi sui centri di lettura "Il personale di un presidio culturale deve essere assunto dal Comune, no ad affidamenti esterni".

Laura Bacci responsabile del settore contesta la politica di Arrighi sui centri di lettura "Il personale di un presidio culturale deve essere assunto dal Comune, no ad affidamenti esterni".

Laura Bacci responsabile del settore contesta la politica di Arrighi sui centri di lettura "Il personale di un presidio culturale deve essere assunto dal Comune, no ad affidamenti esterni".

"Servono assunzioni, non esternalizzazioni". Unite, in questo caso Cisl e Cgil sulla gestione delle biblioteche comunali. La Funzione pubblica della Camera del lavoro interviene e attacca la gestione di Serena Arrioghi sulle biblioteche. "La nostra posizione – scrive la responsabile della Funzione pubblica Laura Bacci – sulle esternalizzazioni non è cambiata e non cambia a seconda del tavolo dove ci sediamo". Cgil Fp lo scorso anno chiese all’amministrazione Arrighi che i lavoratori di un presidio culturale fossero assunti dal Comune. "Da mesi chiediamo assunzioni, ma in realtà le biblioteche di Avenza e di Marina e dalla riorganizzazione della biblioteca di Carrara prevedono esternalizzazioni. Oltre al danno, c’è la beffa delle motivazioni riferiteci in sede di confronto, confronto di cui noi chiesto appena ricevuta l’informativa il 24 dicembre. ’Esse hanno l’obiettivo di migliorare e di rendere flessibile il servizio’. In sede di confronto sindacale ci è stato detto che il miglioramento sarebbe dato dal trasferimento di tutto il personale dipendente del Comune in un unica sede, la centrale di Carrara, che quindi potrebbe contare su più dipendenti con un’apertura su sei giorni la settimana. Ci chiediamo se la dirigente sia proprio certa di garantire la copertura su sei giorni con quel numero di dipendenti, se abbia preso in considerazione le singole posizioni. Probabilmente sfugge che la flessibilità di cui si parla fa molto spesso rima con precarietà economica e normativa. Le esternalizzazioni sono solo uno strumento per creare dumping contrattuale fra lavoratori e per far ricadere sulle spalle di questi ultimi il “costo” della gestione affidata ai privati. Inoltre, con le esternalizzazioni di Avenza e Marina si avrebbe la rottura dell’unitarietà del sistema bibliotecario comunale, che relegherebbe le biblioteche esternalizzate ad un ruolo marginale". Da qui Bacci chiede che l’amministrazione si impegni in un piano di reinternalizzazione, inizi ad assumere personale, "non bastando impegni generici della dirigente su affidamenti esterni solo fino a giugno 2026. Noi insieme ai lavoratori delle biblioteche diciamo di no, ci opporremo e vogliamo che i servizi pubblici rimangano tali".