REDAZIONE MASSA CARRARA

La creatività sale in cattedra E gli artigiani diventano ‘maestri’

Continua oggi il festival al Teatro della Rosa di Pontremoli organizzato dal Comune insieme alle Pro Loco

Creativo è bello, perché l’oggetto ideato e prodotto è accarezzato da mani che spesso sono quelle di un artista. Saperi che ancora oggi risultano ricchi di suggestione e cultura, sui quali si sono costruiti gli usi e i costumi delle popolazioni che qui in Lunigiana hanno abitato, vissuto, appreso e tramandato. "Guarda, prova, impara …" è il motto del Festival della creatività aperto ieri al Teatro della Rosa, organizzato da Comune di Pontremoli, Pro Loco Borgo del Piagnaro ‘Mani e Menti, Pro Loco Pontremoli. La kermesse ha preso il via ieri e rimarrà aperta anche oggi dalle 15 alle 19.

Manualità allenate dalle tradizioni che gli artigiani vorrebbero trasferire anche agli alunni delle scuole. Gli obiettivi della manifestazione intendono infatti promuovere attività formative teorico-pratiche per tramandare alle future generazioni tutto ciò che riguarda le antiche arti e i mestieri del territorio storico della Lunigiana. Offrire la possibilità di riscoprire il piacere e la passione di creare un oggetto con le proprie mani e proporre delle alternative di lavoro."Siamo convinti che questa attività di promozione, che mette in vetrina le competenze tecniche con la sensibilità artistica, sia importante per non disperdere patrimoni culturali in via d’estinzione", ha detto la vicesindaca Clara Cavellini presentando il progetto –. Il futuro può essere artigiano perché questo lavoro è anche la cifra culturale ed economica dell’Italia. Non c’è nostalgia, ma al di là del valore dei manufatti, la visione è pragmatica: riparare un oggetto, ad esempio, è meglio che buttarlo e oltretutto la motivazione inorgoglisce e gratifica perché restituisce dignità alle cose. Così viene esaltata la filosofia del saper fare".

La manifestazione mette in vetrina la perizia e la forza creatrice di artigiani-artisti intenti a mostrare le competenze nella produzione di opere d’ingegno. C’è chi ha recuperato antiche tecniche di ceramica, chi punta su attempate tecnalità di ricamo, chi costruisce vetrate cromatiche assemblando i pezzi col piombo. Poi falegnami, cestai, fabbri, coltellinai. Il programma ha preso il via con un saggio di danza a cura delle allieve della scuola di danza classica ‘Il balletto di Pontremoli’ con la direzione artistica della maestra Gabriella Forni e poi con letture per bambini a cura del Centro Teatro Pontremoli e uno spettacolo di burattini di Serena Cercignano. Numerosi gli stand dove sono protagonisti i creativi dell’Associazione "Mani e menti": la ceramista Maria Pia Elia, il cestaio Bruno Massa, il fabbro Antonio Pietrafesa, la creatrice di gioielli storici Francesca Piras, le tessitrici Antonella Rolla e Carla Sarti, il coltellinaio Angelo Anardu, la ricamatrice Tiziana Valerio, la creatrice di gioielli e di pizzi al chiacchierino Isabella Iardella, la cucitrice Patricia Capaccio, il creatore di vetrate artistiche e strumenti musicali a fiato Corrado Perazzo, la tingitrice della lana Andreina Micheli, il seggiolaio Andrea Varesi. C’è anche chi ha decorato una marionetta gigante come Serena Cercignano, Davide Angella (paper artist) e Giovanna Angella. Molto affascinante la falegnameria creativa di Giacomo Cappetta, gettonatissima l’attività truccabimbi con Simona Mastroviti, Lucia Mazzon, e Simona Bertolini.

E’ presente anche uno stand in cui vengono svolte attività per ragazzi al laboratorio di mosaico del professor Enzo Tinarelli che insegna all’Accademia di belle Arti di Carrara. "Qui insegniamo la tecnica del mosaico con tessere reali tagliate con martellina e tagliolo – avverte –. Si compone un’immagine accostando minuti tasselli di pietra o di marmo e si realizza il disegno, proprio come si fa all’Accademia". Mestieri che parlano del territorio, delle sue tradizioni più originali e caratteristiche. Coloro che detengono i segreti di queste antiche arti hanno il potere di custodire e tramandare veri e propri tesori, che devono essere preservati per le generazioni del futuro.

Natalino Benacci