Guido Baccicalupi
Cronaca

La Corte dei Conti 'stanga' Scarafuggi, ex direttore generale dell'Asl

Dovrà pagare 130mila euro per l’incarico delle relazioni esterne affidato ad Alberto Cesare Ruffini

Alessandro Scarafuggi, già direttore generale dell’Asl apuana

Massa, 5 febbraio 2015  - INCARICO illegittimo ad un giornalista massese a cui era stata affidata la strategia comunicativa dell’Asl 3 di Pistoia. E una spesa inutile e dannosa per l’azienda sanitaria costretta a sobbarcarsi, per un anno e mezzo, un importo complessivo di 66.884 euro, oltre al rimborso delle spese per eventuali trasferte. Così arriva la stangata della corte dei conti di Firenze che ha condannato l’allora direttore generale Alessandro Scarafuggi che guidò anche l’Asl di Massa Carrara dal 2002 al 2007: deve pagare lui l’incarico professionale (co.co.co) che affidò al giornalista Alberto Cesare Ruffini con delibera del 4 giugno 2007 sino al 31 dicembre 2008 per lo svolgimento di attività di comunication, marketing e relazioni esterne e che rinnovò più volte.

Scarafuggi, ora dipendente dell’Asl 11 di Empoli, è stato condannato al pagamento di 129.723 euro mentre il dottor Stefano Simonetti, a suo tempo direttore amministrativo dell’Asl 3 di Pistoia dovrà risarcire l’azienda di 60mila euro per aver dato parere favorevole alle delibere del direttore generale da cui si era poi dissociato solo parzialmente. La corte dei conti nella sentenza scrive che vi era già un giornalista al costo di circa 4.500 euro al mese, alle dipendenze dell’Asl pistoiese e che non vi era la necessità di ricorrere all’assunzione a tempo di Ruffini che ricoprì analogo incarico anche all’Asl di Massa Carrara sempre durante la direzione di Scarafuggi. Erano stati i revisori dei conti dell’Asl 3 a segnalare l’anomalo incarico a Ruffini e la corte dei conti sostiene che mancava anche il requisito soggettivo per il giornalista massese non qualificabile “come un soggetto di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria” (come si riportava nella delibera firmata da Scarafuggi relativa all’incarico che si era poi protratto fino al luglio 2012) visto che al momento del conferimento dell’incarico era uno studente dell’Università degli studi di Urbino, iscritto alla facoltà di giurisprudenza dal 2000 dove non aveva sostenuto neppure un esame tanto che il 4 aprile 2013 era stato dichiarato decaduto dalla qualità di studente ai sensi del regolamento didattico di ateneo.

Secondo la procura contabile dal comportamento di Scarafuggi e Simonetti era derivato un danno all’Asl 3 di Pistoia pari a 129mila euro a titolo di responsabilità principale con la qualifica soggettiva di dolo a carico dell’ex direttore generale e 114mila euro a titolo di responsabilità sussidiaria con la qualifica oggettiva della grave colpevolezza a carico del dottor Simonetti. Il dottor Scarafuggi in udienza aveva sostenuto che l’incarico a Ruffini era stato affidato nell’ottica della necessità di veicolare i messaggi e le informazioni derivanti dall’adozione di misure e piani di azioni sanitari e non sanitari per incidere sulla cultura della salute. Secondo Scarafuggi non vi erano figure professionali all’interno della pianta organica dell’Asl 3 per svolgere questo compito. La vicenda ha avuto anche uno sviluppo penale e la procura di Pistoia, nel novembre scorso, ha chiesto il rinvio a giudizio di Scarafuggi con l’accusa di abuso d’ufficio, appunto per la nomina del portavoce anche se nell’azienda sanitaria esisteva già personale qualificato. Scarafuggi era stato invece prosciolto per non aver commesso il fatto dal gup di Massa nell’ambito dell’inchiesta sul maxi buco di bilancio di oltre 400 milioni dell’Asl di Massa Carrara.