“I Menecmi come l’ottone e l’oro”, adattamento originale della commedia plautina firmato dal Collettivo V.A.N. Verso Altre Narrazioni, venerdì 19 alle 10 al teatro Guglielmi. Il collettivo è formato da uomini e donne di tutta Italia, nasce nel contesto di Siracusa (Accademia d’Arte del Dramma Antico) e nella sua rosa vanta anche la presenza di Gabriele Manfredi, attore massese, già protagonista in diverse produzioni di rilievo nazionale e internazionale. In principio era il Caos e questo venne a bussare alla grande porta del mondo. Da lì, da quella fessura, lacerato strappo vibrante reso iconico da Lucio Fontana e restituito in materia viva e pulsante dalla scenografia snella e multifunzionale firmata da Carlo Gilè, viene fuori il mondo strampalato e sopra le righe di questo Plauto. Commedia degli equivoci per eccellenza, opera tra le più famose del corpus plautino, “I Menecmi”, messa in scena dal collettivo V.A.N. , nasce da un sentimento di disorientamento profondo che ci rende figli perduti di questi tempi. E’ lo stesso disorientamento che colpisce i due fratelli gemelli protagonisti della commedia e tutti gli altri bizzarri personaggi che ruotano attorno a questa grande giostra costruita con semplice e fedele, per quanto possibile, adesione all’opera plautina.
Gli attori in scena sono 8 e, come da tradizione, i ruoli interpretati sono di più. Il lavoro minuzioso sull’adattamento del testo alle musiche originali ci aiuta a rendere la messa in scena più fruibile e godibile. La sensazione di confusione e disorientamento prettamente plautino è la chiave che conduce attori e spettatori verso l’agognata agnizione finale, risoluzione di tutti gli equivoci e panacea di tutti i mali. Anche i servi qui, non solo i padroni, hanno la loro altissima dignità e le speranze di libertà. Plauto è chiaro: non possono esistere padroni senza servi e viceversa, non può esistere dignità senza amore e ricerca della verità, non possono esistere attori che raccontano storie senza spettatori pronti ad accoglierle.