"Investiremo in altri 50mila metri quadrati"

Fhp pronta ad allargarsi fuori e dentro lo scalo marinello: nel mirino l’area ex Imerys. Becce "Poi ci serviranno anche spazi coperti"

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Crescere e diversificare. Fhp è pronto ad allargarsi fuori e dentro allo scalo marinello. Presto 50mila metri quadri della ex Imerys diventeranno una grande area retroportuale a supporto delle attività della holding. "Quello degli spazi – spiega l’ad di Fhp Alessandro Becce – è un tema che ci sta molto a cuore. Per questo abbiamo individuato quest’area da 50mila metri quadri alla ex Imerys, ma ci serviranno anche degli spazi coperti per ricevere merci di maggior pregio. In questo caso vogliamo realizzare due magazzini, uno da 2mila e uno da 5mila metri quadri". Come ripete spesso lo stesso Becce, tuttavia, uno dei punti di forza della sua holding è quello di fare squadra. E’ così che Fhp è divenuto il primo operatore portuale italiano nel settore delle rinfuse, attivo nell’Alto Adriatico e nel Tirreno attraverso 8 terminal in gestione, magazzini e infrastrutture intermodali di interconnessione, 13 società operative, oltre 500 dipendenti, 10 milioni di tonnellate di merci movimentate annualmente. "Noi vogliamo sempre lavorare in sinergia con le istituzioni e anche con quelli che dobbiamo chiamare i nostri competitor – spiega il numero uno della società -. Il nostro obiettivo, d’altro canto, resta sempre quello di massimizzare le opportunità offerte dal porto. Per questo, per esempio, stiamo collaborando anche con i nostri vicini di Grendi. L’idea in questo caso è di allestire un collegamento via treno con Verona che porti in Veneto blocchi di marmo e riporti in giù container. Quando però parliamo di fare squadra ci riferiamo anche a quello che può significare il porto per tutto il territorio e per questo lo vogliamo coinvolgere".

E per il nuovo piano regolatore portuale quanto si dovrà attendere? Un anno e mezzo. E’ forse ottimista il presidente dell’Autorità di sistema portuale Mario Sommariva, ma d’altronde è lui stesso a definirsi "tosto e testardo" e soprattutto determinato a portare a termine una riforma che tutto il territorio attende da ben 41 anni. "In questo momento siamo in una fase preliminare alla Valutazione ambientale strategica e contiamo di portare per dicembre il piano nel comitato di gestione per l’adozione – spiega il numero uno di viale Colombo -. A quel punto dovremo raccogliere i pareri di Comune e Regione, mentre parallelamente al ministero dell’Ambiente partirà la procedura vera e propria per ottenere la Vas. Solo quando tutti questi passaggi saranno conclusi il piano potrà tornare sul tavolo del comitato per essere approvato. Se non ci saranno intoppi potrebbe volerci circa un anno e mezzo".

Un’attesa che sembra in dirittura d’arrivo: "Il nuovo piano regolatore – aggiunge Sommariva – è fondamentale per dare una prospettiva stabile di sviluppo al porto e a tutto il territorio attraverso una riorganizzazione degli spazi dello scalo. Si tratta di una partita difficile, ma noi siamo tosti e testardi e ci impegneremo fino all’ultimo per ottenere questo risultato, siamo d’altronde consapevoli di stare dalla parte giusta, dalla parte che mette assieme lavoro, sviluppo e tutela dell’ambiente"

C.Lau