Incubo infiltrazioni mafiose: "Rischio ancora attuale"

Lo sostiene Legambiente facendo riferimento alla trasmissione Far west di Rai 3 "A danneggiare il territorio non è chi ne parla, ma coloro che guardano altrove".

Incubo infiltrazioni mafiose: "Rischio ancora attuale"

Incubo infiltrazioni mafiose: "Rischio ancora attuale"

Per Legambiente Carrara il rischio di infiltrazioni mafiose nelle realtà economiche della città è ancora "un rischio ancora attuale". Secondo gli ambientalisti "vantare in assoluto anticorpi e chiedere di abbassare l’attenzione sulle possibili infiltrazioni dell’economia illegale in quella legale sarebbe un regalo insperato per le organizzazioni criminali". L’intervento fa seguito alla trasmissione televisiva Far West di Rai 3, che ha trattato la presenza di emissari delle cosche corleonesi nella Sam-Imeg degli anni ‘80 e ‘90 e prima ancora nella Calcestruzzi di Ferruzzi-Gardini. "Non è chi parla del rischio mafie a danneggiare il proprio territorio – scrivono gli ambientalisti –, lo è chi non tiene alta l’attenzione di fronte ai rischi delle penetrazioni dell’economia illegale in quella legale. Gli studi e gli indicatori confermano che l’economia illegale in Toscana è ancora pervasiva. E Legambiente Carrara invita a non abbassare la guardia". Da anni Legambiente pubblica annualmente il Rapporto ecomafie. "Dall’ultimo emerge che la Toscana è al 7° posto nella classifica nazionale generale per numero di reati, ma sale al 4° per i reati connessi al ciclo del cemento. E che la Toscana non sia indenne dalle infiltrazioni lo dicono anche i Rapporti della stessa Regione, il rappresentante di governo, e il prefetto che ha emanato numerose interdittive proprio anche sul nostro territorio – conclude lo scritto –e lo dicono i rapporti delle Dda, Toscana e Ligure, che confermano presenze di alcune ‘Ndrine (come la Grande Aracri) o clan di camorra nell’area vasta che va dal Tigullio alla Versilia: non si può quindi pensare che le mafie siano solo un episodio del passato, legato ai Corleonesi alle cave o agli scali al porto di Marina delle navi dei veleni".