Prime manovre sulle possibili elezioni provinciali della prossima primavera. Alcune settimane fa sembrava che la controriforma delle Province fosse quasi pronta: ripristino di parte delle funzioni, dopo la riforma Del Rio, di personale e risorse. La scelta sarebbe tornata nelle mani dei cittadini e non dei consiglieri e sindaci con l’elezione diretta del consiglio e del presidente a cui spetteranno le nomine di assessori con portafogli. Cambia tutto e per la politica la sfida diventa un banco di prova per testare la forza sui territori. Soprattutto si riapre il confronto sulla scelta dei candidati ritenuti vincenti, con un seguito che va oltre i confini comunali. Non si sa ancora se si andrà al voto a primavera, la riforma langue, ma una cosa è certa: l’attuale presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti (nella foto), al secondo mandato non sarà della partita. "Ho finito il percorso in Provincia. Faccio il sindaco fino al 2027 poi basta".
Basta con la politica?
"Penso che smetterò. Nel 2027 un ciclo si chiude".
Come ha trovato la Provincia e come la lascerà?
"Salvo elezioni nel 2024 il mio mandato si conclude nel 2025. Di certo la lascio meglio di come l’ho presa e non per demerito di chi mi ha preceduto ma per come era stata conciata da chi voleva chiudere".
Quindi sulle elezioni provinciali non ci sono ancora certezze?
"Tutto si incardina al Senato, inoltre c’è una riforma del Tuel da parte del Consiglio dei Ministri. Quindi a oggi è difficile dire se e quando arriverà".
Allora è prematuro anche per il Partito democratico iniziare a discutere di un eventuale candidato che possa correre per la Provincia.
"Il Pd prima di tutto deve pensare a un congresso provinciale, e mi auguro che a ottobre si possa aprire la fase congressuale di Massa Carrara. All’interno di questo percorso il partito e il suo gruppo dirigente intanto si deve preparare alle imminenti elezioni per il consiglio provinciale previste a dicembre (ancora con la formula di ‘secondo livello’, dove sono chiamati alle urne solo sindaci e consiglieri comunali ndr) ma soprattutto per le elezioni in Lunigiana. Ci sono 8 Comuni che vanno al voto, diversi guidati dal centrosinistra. C’è da lavorare bene".
Quindi non si lavora a nomi per il presidente della Provincia.
"Ancora tutto deve essere deciso, è nelle mani del Governo e del Parlamento. L’impegno del direttivo nazionale di Upi è di portare avanti la riforma ma ci sono tante sfaccettature ancora su cui lavorare, anche sulla fase intermedia di transizione fino alle elezioni".