ROBERTO OLIGERI
Cronaca

Il tradizionale dono del pane. Ceserano onora San Domenico

Si è ripetuta la tradizionale festa di distribuzione alla fattoria del Conte Picedi-Benettini

Un momento della cerimonia

Un momento della cerimonia

Una tradizione che si ripete. Da tempo immemorabile a Ceserano il 7 agosto alla fattoria del Conte Picedi nel paese, si ripete un’antica tradizione: la distribuzione del ’pane di San Domenico’ alla popolazione.

"Una storia che affonda le radici nella notte dei tempi - spiega Franco Gallini, detto il ’sindaco’ di Ceserano - San Domenico è infatti il patrono della cappella gentilizia della famiglia Picedi-Benettini che si trova proprio di fronte la fattoria. Questa piccola chiesa, risale al Settecento, voluta da Teresa Benettini, suora dominicana. La tradizione che vede la distribuzione del pane al popolo è legata a più storie, che magari si legano pure a leggende - prosegue Gallini - Raccontano come al Santo, durante il suo passaggio a Ceserano, fosse stato offerto del pane. Nel trascorrere del tempo le nobili famiglie dei Benettini, e dei Picedi, originari della Val di Magra, si imparentarono e unirono i rispettivi cognomi in ’Picedi-Benettini’. A loro va il merito di aver sempre tramandato la tradizione della distribuzione del pane alla popolazione, come segno di devozione a San Domenico, uomo caritatevole. Un tempo - ricorda ancora - il pane veniva preparato e cotto dalle mogli dei mezzadri della fattoria, pertanto il 7 agosto era un giorno di festa e nel borgo era tutto un via vai di gente indaffarata nei preparativi. Vi era naturalmente la messa a cui faceva seguito la consegna del pane agli abitanti, mentre la famiglia del Conte si apprestava a offrire il pranzo ai propri invitati. Il giorno di San Domenico, a Ceserano, veniva indicato come il ’giorno della fiera’, in quanto vi si svolgeva la fiera del bestiame. Era occasione di vendita e scambio di merci e animali fra commercianti e contadini e i ’negozi’, cioè le contrattazioni con l’esposizione di mucche, maiali e pecore, si svolgevano lungo tutto il paese. Si trattava di un’altra epoca, sono ormai oltre 40 anni che la fiera di San Domenico non si svolge più. Viene comunque ricordata come evento che faceva convergere su Ceserano ’il mondo’, tante erano le persone che l’affollavano in quel contesto. Ciò che resta immutato, però, è il gesto del pane - chiude Gallini - Sempre il solito impasto, fragrante, dalla forma e sapore antico e cotto rigorosamente a legna nel forno a due passi dalla Fattoria. La tradizione dev’essere scrupolosamente rispettata: dopotutto si tratta del pane di un Santo".

Roberto Oligeri