Il teatro necessario Elisabetta Salvatori svela la bellezza di Ligabue

Domenica alle 18 ospite di Spazio Alberica l’attrice racconterà il grande pittore "Voglio restituire all’artista tutto l’amore che non riuscì ad avere in vita" .

Il teatro necessario  Elisabetta Salvatori svela  la bellezza di Ligabue

Il teatro necessario Elisabetta Salvatori svela la bellezza di Ligabue

di Cristina Lorenzi

Ha unito la sua voglia di raccontare con la sete del pubblico di ascoltare. Così sono nate le storie incredibili di Elisabetta Salvatori, che ha trasformato la fioreria di Querceta in un teatro di narrazione. Una seggiola di fronte a tante sedie, un racconto che dal particolare della Versilia passa all’universo pucciniano, alla storia di artisti che fanno parte del nostro dna. Dalle vicende della barbiera di Forte dei marmi alla vita di Ligabue: Elisabetta Salvatori non frena la sua voglia di raccontare storie che una volta si narravano davanti al camino che l’ha portata in giro per cinque città toscane insieme a un pool di attori mossi dallo stesso obiettivo. Domenica alle 18 sarà al San Giacomo con ’Vita di Antonio Ligabue’, all’interno della rassegna del teatro di narrazione ospitato da Spazio Alberica.

"Mi sono avvicinata a Ligabue un po’ per la mia passione per la pittura un po’ per il solito caso che guida tutta la mia vita. La strada ce la indica il destino, basta saper leggere i segnali. Leggendo la vita di Ligabue ho scoperto che non aveva mai avuto un amore, ma che mamma, matrigna e sorellastra si chiamavano tutte Elisabetta. Così ho deciso che sarei stata io la quarta donna che avrebbe restituito la bellezza e l’amore al grande pittore. Quello che cerco è che il pubblico alla fine del racconto scopra la bellezza di Ligabue che nella sua vita è stata soffocata da un’esistenza travagliata e senza amore". Così dall’imponente figura del pittore Salvatori ha modo di parlare di diversità e immigrazione: "La madre di Ligabue era un’emigrata in Svizzera con tutte le difficoltà di integrazione ancora oggi attuali. Un secolo dopo scopriamo chei problemi di chi viene da fuori sono gli stessi. La vita di Ligabue è stata un continuo alternarsi fra affermazione e sopravvivenza, dalle sue tigri viene fuori tutto il bello che aveva dentro e che questo spettacolo punta a trasmettere al pubblico". Poi un passaggio indispensabile su Spazio Alberica, questo circolo che in città sta creando importanti momenti di cultura e di crescita dal teatro all’arte. "Il miraclo di Spazio Alberica – conclude Salvatori – è fatto dalle persone che lo conducono, che sono una dimostrazione di come le rivoluzioni vengano dal basso. Per cambiare il mondo bisogna crederci e questa è una piccola rivoluzione di chi vuole far succedere qualcosa investendo le proprie energie e il proprio tempo". Infine un passaggio di speranza sul futuro del teatro: "L’uomo ha bisogno di ascoltare. La necessità del racconto fa parte della storia dell’umanità e quando recito sento che quel filo che crea le emozioni con il pubblico non si spezza mai. Se sono riuscita a trasformare un negozio di fiori in un centro teatrale significa che il teatro ha un futuro, essendo una forma d’arte eterna e necessaria".