
Uno spettacolo della compagnia teatrale ’Sognando’
"Il teatro è una grande terapia per il paziente psichiatrico". Esordisce così Anna Maria Glavina, ideatrice del progetto che vede la compagnia teatrale e l’associazione ’Sognando’, attiva dalla primavera del 1999. Sedici attori si esibiranno domani sera, alle 21,15, al teatro Guglielmi di Massa. Si tratta di tre atti della commedia brillante, con toni amari, "L’amico del diavolo" di Peppino De Filippo. Pazienti psichiatrici anche con patologie gravi in veste di attori, che da tanti anni si sentono apprezzati e considerati all’interno di una realtà che pone tutti, senza distinzione, allo stesso livello, in un clima sereno e a misura d’uomo.
La storia ambientata a Napoli vede Bartolomeo come protagonista. Contraddistinto da un morboso attaccamento al denaro, per il suo atteggiamento provocherà una serie di dinamiche coinvolgendo la sua famiglia. Pur nel susseguirsi di situazioni brillanti, divertenti, che scaturiscono dalla penna comica del grande Peppino, la regia ha voluto indugiare sulla drammaticità che fà da sfondo alla vicenda.
La direttrice artistica Glavina, montignosina, è stata per anni caposala nel reparto di psichiatria del Noa. Insieme al primario di allora, Remigio Raimondi, contribuirono a dare vita a una intuizione benefica e terapeutica: utilizzare il verbo del teatro per un effetto sociale e inclusivo. Un’impresa che, con tanta dedizione, si è consolidata negli anni con successi, abbattendo forme di pietismo e possibili pregiudizi. "I pazienti – dice – rispondono molto bene alle prove in scena, vengono volentieri e si impegnano con sacrificio. Una sfida che in origine era stata vissuta con qualche preoccupazione da parte degli stessi pazienti impegnati a memorizzare i vari copioni. Ma negli anni sono risultati più veloci ad apprendere le parti, proprio per il carattere brillante delle commedie che vengono scelte".
Il criterio di scelta delle commedie avviene dopo la lettura di un ventaglio di copioni insieme al regista, Fernando Petroli, e poi si propongono ai ragazzi. Verte prettamente su commedie brillanti, accantonando la tristezza, così da incentivare la voglia di socializzare fra gli attori che al tempo stesso durante le prove si divertono e si aiutano a vicenda. La fascia di età oscilla dai 40 anni ai 60 anni, eccetto due attori giovanissimi, e Mario Mastrini di 70 anni. Il nome della compagnia prende spunto dal titolo di una fiaba musicale ’Sognando’ scritta da Don Backy negli anni ’70. Il brano affronta il caso di un ragazzo con disturbi mentali e di tutte le dinamiche legate a questo spaccato di vita.
La compagnia nel corso degli anni ha girato tutta l’Italia, Sicilia, Basilicata, Puglia, Marche e altre regioni con i pulmini. "Una volta in Basilicata con il treno, appena arrivati in stazione – racconta Glavina – mi ero raccomandata a tutti di non allontanarsi troppo e di stare insieme. A un certo punto manca uno dei ragazzi, Domenico. Lo trovo all’interno di un bar seduto a bere. Quando lo chiamo, si rivolge al barista e dice di non prestarmi attenzione che sono sua moglie e sono un po’ matta". Da 27 anni va avanti questa realtà dove la stessa ideatrice in compagnia ha preferito evitare la presenza di un psichiatra o psicologo. Questo per mantenere una dimensione il più possibile amichevole. La Compagnia ’Sognando’ quest’anno ha debuttato l’11 maggio con questa commedia di De Filippo alla Comunità Monte Brugiana in segno di ringraziamento al benefattore Adriano Cacciatori. "Ci siamo conosciuti diversi anni fa, tramite amicizie comuni. Ci ha proposto di andare nella sua comunità con i ragazzi e abbiamo allacciato questo rapporto. Ogni volta si crea una bellissima atmosfera e portiamo allegria sul palco".