RICCARDO IANNELLO
Cronaca

"Il teatro al centro della cultura". Battistini, consigli per la... capitale

Il regista è reduce dalla ’passeggiata shakespeariana’ che ha riunito 200 persone attorno agli attori del suo laboratorio

Il regista è reduce dalla ’passeggiata shakespeariana’ che ha riunito 200 persone attorno agli attori del suo laboratorio

Il regista è reduce dalla ’passeggiata shakespeariana’ che ha riunito 200 persone attorno agli attori del suo laboratorio

La città invasa da Shakespeare e dalla frenesia dei giovani attori che lo hanno rappresentato al termine dell’importante convegno nel chiostro del Palazzo diocesano su ’Shakespeare svelato’ con gli interventi di importanti studiosi alla ricerca – come sta accadendo in questo periodo un po’ ovunque nel mondo, compreso l’altero Regno Unito – della vera identità del Bardo, che molti ormai pensano si tratti di un italo-inglese, John Florio, che ha scritto le opere col nome di quello che era un attore analfabeta. Ma al di là di ciò, la scrittura delle opere è poesia pura e lo ha dimostrato anche la serata con oltre tre ore di spettacolo itinerante, una passeggiata shakespeariana che ha riunito più di 200 persone attorno agli attori del laboratorio di Andrea Battistini che ha accolto anche i ragazzi del Liceo Classico Rossi, allievi del professor Gennaro De Leo, in una collaborazione emozionante. Particolarmente soddisfatto Battistini, regista e docente teatrale, formatore e divulgatore che nella sua carriera ha lavorato in importanti teatri – Torino, Genova, Firenze, Roma – e che è tornato nella sua Massa per dare vita a qualcosa di importante radicato nel territorio.

Il suo WiShakespeareLab2025 ne è un esempio "perché – dice – dà la possibilità ai giovani sia che vengano da un’Accademia o che abbiano studiato in qualche scuola di entrare subito in contatto con la simulazione di un lavoro. Questo è secondo me il concetto di teatro per il territorio: persone di qualità che dalla Svizzera o da Catania cominciano a vedere in Massa un centro di alta formazione". Un gruppo col quale Battistini ha portato il teatro nelle scuole, nelle frazioni come ad Antona e ha permesso di assistere a prove aperte nei luoghi della città. "L’altra sera – racconta – è stato il chiaro esempio di cos’è diffondere il teatro. E aggregare, perché ognuno deve capire dove sta e che si possono fare tante cose insieme", come appassionare centinaia di persone miscelando il dramma di ’Sogno di una notte di mezza estate’ con la commedia della ’Dodicesima notte’. Ma cosa può rappresentare il teatro nella corsa a Capitale della cultura?

"L’importanza del teatro è fondamentale – risponde Battistini – e lo dice la storia: è il luogo fondamentale della civiltà dove si dialoga, comunica, esorcizza, impara, ci si diverte, si condivide. Il teatro per chi ambisce a un titolo così prestigioso è un fulcro di tante altre cose, il luogo dove veramente la città esercita un momento culturale". E Battistini boccia poi chi ritiene che la cultura sia solo spesa: "Si tratta di una cavolata: nel sistema culturale e nel suo indotto operano almeno 500mila, ben più di una grande azienda". Come già a Villa Rinchiostra, Battistini dà una sua visione di Capitale nella quale "il teatro può essere un momento per fare conoscere la città e fare arrivare gente da altri luoghi. Un progetto di due anni deve passare dai grandi eventi, ma deve anche creare qui il grande evento in modo da gustarlo di più".

Alla serata ha assistito anche il sindaco, Francesco Persiani, che ha elogiato il "palcoscenico itinerante in cui si è trasformata la città rendendo ogni angolo un piccolo teatro. E’ stato emozionante vedere gli sguardi attenti e coinvolti del pubblico, immerso in un’atmosfera quasi sospesa che solo il teatro e la bellezza delle notti d’estate sanno regalare: nella condivisone di momenti come questi si rafforza il legame fra cultura, comunità e territorio". E fra le persone. "Un laboratorio – sostiene Battistini – è fatto perché nessuno sia tagliato fuori e ognuno possa esprimere la propria sensibilità".