Il tè delle cinque sul prato

Un’esposizione che spiega la passione per i fiori degli artisti inglesi. Waterfield e Lawrence

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Un po’ di Inghilterra.. ad Aulla. La Fortezza della Brunella ospita la mostra “I fiori di A. Waterfield e D. H. Lawrence“, curata dalla professoressa Jane Bacon e allestita in una delle stanze al primo piano della Fortezza. Sottolinea la passione per i fiori che Waterfield e Lawrence condividevano. Durante l’autunno del 1913 e la prima metà del 1914, ebbe inizio la grande amicizia tra il pittore e il grande scrittore inglese che trascorrevano il loro tempo condividendo arte tra la Fortezza di Aulla e la casa sul mare di Lawrence a Fiascherino. L’inaugurazione è stata un successo, con una rappresentazione di un tipico pomeriggio domenicale inglese con il classico afternoon tea e i giochi di croquet e badminton nel fossato, organizzati dal gruppo inglese dell’associazione culturale La Brunella. All’evento c’erano Nigel Beevor, nipote dei coniugi Waterfield, che ha deliziato gli ospiti con alcuni racconti della proprie vacanze di gioventù vissute alla Fortezza che è stata, per molti anni, la casa dei suoi nonni. Sono intervenuti il sindaco di Aulla Roberto Valettini, il consigliere Giovanni Schianchi, Silvio Gabrielli in rappresentanza dei Lions, Matteo Manzin che ha donato una copia dei suoi libri a Sir Nigel, le guide di Sigeric - Servizi per il turismo che hanno accompagnato i presenti in visita alla mostra. Dai Lions Pontremoli Lunigiana arriva la proposta dell’allestimento di una nuova stanza al primo piano, per completare il percorso. La mostra attuale è in due lingue (italiano e inglese), composta di una serie di pannelli espositivi al centro del salone che raccontano la vita della famiglia alla fortezza dal primo ‘900 a fine secolo, tramite citazioni dei libri di Lina e Kinta. Con immagini dei dipinti di Aubrey, ritratti di Aullesi e visitatori inglesi alla Brunella, paesaggi della Lunigiana e la vita di Lina Waterfield a Firenze, dove aveva fondato la grande biblioteca inglese sotto il nome di British Institute (nel 1917). Nel salone anche quattro tavoliteche con libri, foto, lettere originali che riguardano tutta la famiglia.